Legalità e sicurezza sul lavoro |”Prerogative per lo sviluppo” - Live Sicilia

Legalità e sicurezza sul lavoro |”Prerogative per lo sviluppo”

Sicurezza e legalità sono stati i temi al centro dell’incontro promosso a Catania da Confindustria e da STMicroelectronics.

CATANIA – Sicurezza nei luoghi di lavoro: tema spinoso e non sempre scontato. L’argomento è stato ieri al centro dell’incontro dal titolo “Responsabilità sociale d’impresa, sicurezza sul lavoro, promosso a Catania da Confindustria e da STMicroelectronics, nell’ambito della settimana europea della sicurezza. Il meeting, non a caso, si è svolto nella sede della St nella zona industriale di Catania, area che meglio può rappresentare lo scenario produttivo catanese con i suoi due mila ettari dove quotidianamente vi lavorano migliaia di dipendenti in aziende divenute anche leader nel mondo. Un convegno che ha visto, inoltre, la partecipazione di ospiti illustri e arricchito dalle testimonianze rese da importanti protagonisti dell’imprenditoria catanese.

Un itinerario di eccellenze in cui manager e imprenditori: da Luigi Scavone (Pfizer) a Licia Sciacca (Zoetis), da Antonello Irace (3Sun) e Luca Busi (Sibeg) a Rosario Caffo (Ikea) e Francesco Caizzone, direttore del sito ST di Catania, hanno raccontato le “buone pratiche” messe in campo nelle rispettive realtà produttive stabilite nell’area industriale. A partire dall’uso di energie rinnovabili e sostenibilità ambientale, formazione continua delle risorse umane, ma anche politiche di welfare rivolte al benessere dei lavoratori, insieme ad una costante attenzione mirata all’ innovazione dei processi produttivi. “La tre Sun – ha dichiarato Irace con un pizzico di amarezza – è l’unica fabbrica di pannelli fotovoltaici italiani, si tratta di un prodotto straordinario, ma meno competitivo rispetto al passato ecco perché la tre Sun sta lavorando con impegno per riprendere la strada del rilancio. Con Enel green power abbiamo già messo a punto un programma, condiviso anche col Mise e la regione Siciliana a tale scopo, con la speranza che questa azienda possa continuare la sua esperienza qui a Catania”.

“Oltre 30 milioni d’investimento all’anno con un fatturato che tocca quota oltre 106 milioni e con una previsione di crescita del 1,8 %” – sono i numeri da capogiro illustrati da Luca Busi, amministratore delegato del colosso siciliano Sibeg, l’imbottigliatore ufficiale di Coca Cola Company – “vogliamo che la nostra azienda sia agile e veloce come una gazzella – ha continuato Busi – Atlanta ci ha scelto per realizzare la nuova bottiglia Fanta, che verrà prodotta qui in Sicilia”.

A citare la frequente abitudine di giocare al rimpallo di responsabilità quando c’è da rispondere e garantire sicurezza nei luoghi di lavoro, è la senatrice Camilla Fabbri, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro del Senato. “Scaricare agli altri la responsabilità e un vizio tipicamente italiano. Atteggiamento della politica è spesso quello di raccogliere, le istanze ma non agire, adducendo a pretesti sulle eventuali competenze. Molti passi sono stati compiuti sul fronte della sicurezza e della salute del lavoro, come dimostrano le attività che insistono nel territorio di Catania – ha puntualizzato ancora la senatrice Camilla Fabbri,- ma questo modello deve essere esteso a tutto il Paese, attraverso una rivoluzione culturale che veda nella sicurezza e nella salute del lavoro e nella stessa legalità un’opportunità e non più, esclusivamente, un costo. A tale scopo – ha proseguito – devono contribuire, con un dialogo costante, tutti i soggetti produttivi e sociali. L’attività della nostra Commissione, fra le altre cose, si sta preoccupando di analizzare l’impatto economico delle politiche pubbliche in materia di sicurezza in modo da comprendere quanto e come gli incentivi destinati alle imprese riescano a diminuire l’indice numerico e di gravità degli infortuni”.

Una lucida proposta risolutiva arriva dal vice presidente vicario di Confindustria Catania, Antonello Biriaco.“Possediamo un patrimonio straordinario – ha precisato – di imprese in grado di produrre e competere da veri campioni nei mercati mondiali, che sono un modello virtuoso per capacità innovativa, cultura della sicurezza e della sostenibilità” – spiega – “E’ grazie a loro se il cuore manifatturiero della nostra economia riesce ancora a pulsare: le oltre 250 imprese insediate nell’area industriale di Catania generano da sole un fatturato che vale il 15% del Pil industriale della Sicilia, dando lavoro a oltre 10 mila addetti. Sono le imprese del territorio a supportare le attività delle forze dell’ordine a rimetterci soldi di tasca propria per la sicurezza, eppure nessuno sconto è concesso, per esempio nel caso del tributo per la raccolta dei rifiuti che solo nel 2014 ha subito un’impennata del 20%. Il comprensorio deve tornare a ripopolarsi – ha ribadito – dobbiamo far rivivere nella zona industriale di Catania quella stessa energia propulsiva e produttiva che aveva caratterizzato l’Etna Valley. Noi imprenditori e industriali di Catania non rimarremo mai inerti, sulla zona industriale ci giochiamo la nostra credibilità”. Biriaco va dritto al punto: “Chiediamo la semplificazione e la razionalizzazione degli iter burocratici per l’assegnazione dei lotti e una mappatura della zona industriale. Lasciare ancora nel degrado e nell’incuria questa parte di territorio vuol dire uccidere il futuro dello sviluppo. Ognuno deve fare la sua parte: per questo oggi occorre un patto di collaborazione leale tra imprese e le istituzioni” – ha concluso.

A ribadire come la sicurezza sia uno strumento imprescindibili per generare crescita economica e sociale in un territorio è stata l’assessore regionale alle attività Produttive, Mariella Lo Bello. Dopo aver rivolto apprezzamenti alle realtà imprenditoriali del territorio, l’assessore si è soffermata sugli obiettivi da perseguire. “Infortuni zero – ha detto – questo è il numero che dobbiamo poter raggiungere. Ringrazio Catania, città caratterizzata di una naturale vocazione al l’imprenditoria sana frutto di una storia che lo raccontata. Credo che qui a Catania si riescano a far cose che altrove non sarebbe possibile fare”.

A chiudere il meeting moderato dal giornalista Salvo Fallica, che ha visto fra gli altri anche la presenza del sindaco Enzo Bianco, è stato Carmelo Papa, amministratore delegato di ST Italia. “In 50 anni di attività STMicroelectronics – ha affermato – ha sviluppato metodi e procedure per rendere sempre più efficace il monitoraggio dei parametri chiave in campi importanti come la responsabilità sociale, la sicurezza del lavoro e la legalità. E ha realizzato anno dopo anno interventi e politiche per progredire costantemente nell’ambiente, la salute e la sicurezza dei lavoratori” – ha concluso.


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