PALERMO – Il maxi debito nacque ai tempi di Lombardo, anche se la storia inizia già durante i governi precedenti. E nonostante due sentenze che confermavano il diritto della società a ricevere quei soldi, il governo Crocetta non onorò quel debito. E così, l’eterna storia dell’investimento della New Energy approda al governo Musumeci. Sarà il nuovo esecutivo a dovere – per forza – erogare all’azienda un enorme risarcimento, cresciuto col tempo e giunto a una cifra di circa 15 milioni di euro. E dovrà farlo subito: una prima parte, entro 30 giorni. La restante e più “pesante” parte della somma entro due mesi, quando il Prefetto di Palermo, nominato “Commissario ad Acta” dai giudici amministrativi, terminerà le ultime verifiche.
Quella della New Energy è una vecchia storia di lentezze burocratiche che ricadono sulle casse pubbliche. Il maxi-risarcimento andrà alla società romana che ha ottenuto solo dopo tre anni e mezzo il nullaosta per realizzare nella zona di Modica un impianto di energia alimentato da biomasse. Una storia che affonda nel 2005, quando parte la richiesta di autorizzazione. Dopo la conferenza di servizi sembra tutto ok. Poi tutto improvvisamente si ferma, almeno fino al 2010, quando arriverà il via libera della Regione: troppo tardi. La lunga attesa aveva fatto perdere alla società un finanziamento europeo da 13 milioni. Che la Regione, nella scorsa legislatura, ha già inserito tra i debiti fuori bilancio.
Insomma, un debito nato e “cresciuto” nel corso delle vecchie legislature e che adesso dovrà essere onorato dal governo Musumeci. Come mai? Nel 2015 differenze sentenze del Tar e del Cga hanno affermato il diritto della New Energy a ottenere il risarcimento. Un risarcimento distinto in due voci: quella per il “danno da lucro cessante” (sostanzialmente il mancato possibile guadagno relativo all’investimento) e quella per la perdita del contributo pubblico pari a 13 milioni di euro. I tribunali amministrativi nominarono in quel caso Commissario ad Acta per procedere con i pagamenti l’allora assessore al Territorio Maurizio Croce che nominò a sua volta un dirigente regionale. Sembrava tutto fatto, a dieci anni dalla richiesta di finanziamento. Ma tutto si ferma nuovamente, perché la Regione decide di chiedere alla New Energy la certificazione antimafia.
E si arriva quindi ai giorni nostri, quando la società chiede nuovamente alla Regione di saldare il suo debito. Per intero, tra l’altro, visto che la New Energy, confermando la propria volontà di investire nell’impianto originario, ha diritto al contributo iniziale di oltre 13 milioni, oltre a circa un milione e mezzo per il mancato lucro. E così, il Cga ha nominato un nuovo Commissario ad acta: si tratta del Prefetto di Palermo. Che dovrà operare in due step. Entro 30 giorni dovrà “riscuotere”, per conto della Regione, la prima parte da un milione e mezzo. Entro 60 giorni poi dovrà richiedere la certificazione antimafia. Ma se entro quella data la certificazione non sarà arrivata, la Regione dovrà pagare comunque. Onorando finalmente l’eterno debito con la New Energy.