BRUXELLES – Il presidente del Consiglio Enrico Letta è arrivato questa mattina alla Commissione Europea per incontrarne il presidente José Manuel Barroso. Una “colazione di lavoro” tra i due che potrebbe rivelarsi decisiva per l’Italia: il paese deve mantenersi al di sotto della soglia del 3% del rapporto deficit/pil e mantenere il risultato per almeno due anni, se vuole sfruttare i vantaggi concessi ai paesi virtuosi. Un piano ambizioso quello di Letta, che getta le sue radici con l’incontro di ieri con il presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy.
Proprio a termine di questo incontro, Van Rumpey rassicura l’Italia: “Ho ribadito che l’Unione Europea continuerà a sostenere l’Italia nel perseguimento del nostro comune impegno al superamento della crisi economica e nella promozione della crescita e del lavoro”. I segnali di solidarietà sono arrivati anche dalla Francia: l’asse Letta-Hollande sembra piuttosto stabile e dopo l’incontro di ieri i reciproci complimenti sembrano creare le basi per un’alleanza duratura. Per entrambi i capi di Governo non si deve perdere tempo: il traguardo di nuove misure per rilanciare il pil dei Paesi Ue deve essere superato già nel vertice di giugno. Letta ha sottolineato l’imoortanza di questo ytermine per far uscire l’Italia dall'”incubo della disoccupazione”: per farlo, sarebbe necessario apportare delle modifiche alla riforma Fornero.
La colazione di lavoro con Barroso verterà proprio sugli impegni presi per uscire dalla procedure per deficit eccessivo, ma il presidente Letta chiederà anche che il Paese abbia “più margini di manovra” all’interno di quegli stessi impegni. Intanto il lavoro con il neo ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni non è ancora completato: presto servirà scoprire in che modo trovare le coperture finanziare per raggiungere gli obiettivi del nuovo governo.