La Regione siciliana bocciata dalla commissione europea che blocca finanziamenti per seicento milioni di euro e impedisce che vengano spesi i fondi, per sei miliardi e mezzo, del Fesr. La scelta non è però definitiva, il blocco alla spesa sarà valido finché non sarà redatto un piano che faccia chiarezza. Ne dà notizia l’edizione odierna il “Giornale di Sicilia”.
La decisione però non è stata presa negli ultimi giorni. A gennaio, infatti, è stato emanato un primo provvedimento di sospensione e proprio in quell’occasione alla Regione furono contestate diverse violazioni di norme comunitarie in materia di fondi Fers.
Nonostante la difesa di Palazzo d’Orleans, con la promessa di rendere più efficaci i controlli, la Direzione Politica regionale europea ha preparato un dossier inviato a Palermo. Le azioni e soluzioni messe in atto dalla Regione, si legge nel documento, non sono sufficienti ed inoltre: “Non è stata intrapresa nessuna misura correttiva”
L’analisi che arriva da Bruxelles mette sotto la lente d’ingrandimento gli investimenti fatti dagli assessorati regionali: Economia, Sanità, Protezione Civile e Infrastrutture. “In una significativa percentuale dei progetti esaminati non è stata verificata l’ammissibilità delle opere aggiuntive e dei relativi costi” così come scritto nel documento. L’investimento di 34,1 milioni dell’assessorato all’Economia e quello di 16,7 milioni alla sanità il dossier afferma che le verifiche non sono state adeguate, spesso parziali ed incomplete.
Ma è sulla sanità che i commissari europei hanno i dubbi più forti e pongono l’accento sulle mancanze organizzative e di trasparenza che hanno interessato tutte le verifiche di gestione effettuate dal dipartimento di pianificazione strategica. E non mancano i duri commenti sulla regolarità di alcuni investimenti fatti senza adeguate gare pubbliche per gli appalti.
“Non è stato messo in atto un sistema di controllo della qualità delle verifiche”, scrivono i commissari che inoltre rilevano la mancata attivazione di corsi di formazione per migliorare i controlli, e quindi denunciano l’ennesima mancanza organizzativa della regione.
La commissione, quindi, contesta alla Regione siciliana di non poter considerare affidabili i sistemi di verifica e critica la grande approssimazione e la mancanza di verifiche regolari nella destinazione dei fondi.
Bruxelles adesso concede a tutte le regioni due mesi per migliorare il funzionamento dei controlli, ma nell’attesa tutti i pagamenti restano bloccati. Nei prossimi mesi sarà attivata una commissione di controllo che monitorerà la situazione, ma esiste la possibilità concreta che il finanziamento sia cancellato in parte o del tutto.
“I rilievi della Commissione europea, a quanto pare, – ha puntualizzato però il presidente della Regione Raffaele Lombardo – riguardano certificazioni, controlli e gestioni. Adempimenti tutti di carattere prettamente tecnico di cui chiederemo conto ai dirigenti che se ne sono occupati. Intanto, ovvieremo ai rilievi e adotteremo ogni misura che riterremo adeguata a superare la difficolta’. Si tratta di una comunicazione, – ha aggiunto – peraltro datata, rispetto alla quale la buona collaborazione che abbiamo avviato con il ministero della Coesione territoriale credo che ci abbia fatto gia’ superare parecchi dei rilievi che ci sono stati mossi”.