ROMA -“Sono Gino Pollicardo e sono qui con il mio collega Filippo Calcagno. Siamo in un posto sicuro, in un posto di polizia qui in Libia. Stiamo bene e speriamo di tornare urgentemente in Italia perché abbiamo bisogno di ritrovare la nostra famiglia”: questo il testo del primo video diffuso dei due ostaggi italiani in Libia. Aggiunge Calcagno: “Ci stanno trattando bene”. Il video, di 19 secondi, è stato pubblicato sulla pagina Facebook del Sabratha Media Center
I due tecnici della Bonatti rapiti con Fausto Piano e Salvatore Failla che, invece, sono stati uccisi ieri nella regione di Sabrata, sono dunque liberi. Calcagno originario di Piazza Armerina, in provincia di Enna. Sono in corso verifiche della Farnesina sulla notizia data dalla ‘Stampa’. Intanto arriva la conferma su una dei due da parte dei familiari: Gino Pollicardo è libero. Lo ha annunciato il figlio Gino junior dicendo: “E’ finita, è finita”, mentre stava entrando in casa. La moglie Emma Orellana in lacrime ha detto: “L’ho sentito al telefono”.
“Non abbiamo ancora avuto la conferma ufficiale e stiamo aspettando con trepidazione di sapere che anche mio padre è stato liberato. Sappiamo che alcuni siti hanno dato la notizia e anche la foto di mio padre insieme a Gino Pollicardo ma nessuno ci ha ancora confermato la liberazione”. Lo ha detto all’ANSA Gianluigi Calcagno, figlio di Filippo, uno dei quattro tecnici specializzati della Bonatti sequestrati nel luglio scorso in Libia.
La liberazione dei due ostaggi italiani in Libia è stata annunciata dal Consiglio militare di Sabrata. Il collaboratore dell’ANSA a Tunisi ha ricevuto un sms da fonti vicine allo stesso Consiglio.
Ieri il sottosegretario con delega all’Intelligence Marco Minniti, citando informazioni degli 007 sul terreno, aveva assicurato che i due italiani “sono vivi”. Pollicardo e Calcagno erano stati rapiti in Libia nel luglio del 2015 insieme con Fausto Piano e Salvatore Failla, che sarebbero rimasti uccisi mercoledì’ durante un blitz delle milizie di Sabrata, a ovest di Tripoli. Tutti e quattro, dipendenti della Bonatti di Parma.
*Aggiornamento ore 11.24
I due ostaggi italiani liberati in Libia, a quanto si apprende da fonti di intelligence, sono nelle mani della ‘polizia’ locale e presto saranno trasferiti ‘zona sicura’ e presi in consegna da agenti italiani che li riporteranno in patria. La liberazione è uno sviluppo dei tragici fatti dell’altro ieri che hanno portato all’uccisione degli altri due sequestrati.