Librino, l'intervento del circolo Pd |"Non chiediamo miracoli" - Live Sicilia

Librino, l’intervento del circolo Pd |”Non chiediamo miracoli”

Il segretario del circolo democratico del quartiere periferico di Catania, Bruno Medeot, interviene dopo l'editoriale di Anthony Distefano pubblicato domenica su LiveSiciliaCatania.

lettera in redazione
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CATANIA – “l sogno infranto di Librino è piuttosto una tela dipinta a metà, lasciata lì per anni in uno scantinato da un pittore “distratto”. Approfitto della lucida analisi di Anthony Di Stefano su Librino per esprimere il mio pensiero, prima di tutto da cittadino di Librino e poi da responsabile del Circolo che il Partito Democratico ha aperto anni fa nel nostro quartiere. E ne approfitto prendendo spunto non soltanto dalle tante verità riportate nel commento del giornalista, ma anche dai recenti – gli ennesimi a dire il vero – fatti di cronaca che hanno coinvolto questo quartierone alle porte di Catania, che di Catania dovrebbe essere parte integrante ma che purtroppo continua ad essere considerato un mondo a sé”.

“Mi riferisco al nuovo, durissimo colpo inferto alle cosche criminali dalla Procura di Catania con il sequestro di un arsenale che avrebbe portato probabilmente ancora sangue, ancora morti. Una nuova operazione che si aggiunge alle tante degli ultimi mesi, con il sequestro di armi e soprattutto di droga. Questo dimostra che Librino, e questo ci rincuora, non è abbandonato dalle Forze dell’Ordine, dai magistrati attenti e impegnati a lottare il malaffare. Ma dimostra anche che, purtroppo, tutto questo non basta. Non basta ai cittadini di Librino, perché è evidente che la criminalità ha ancora gioco facile, troppo facile, nell’agire in un territorio così grande e in cui tantissimi edifici, case, botteghe rimangono vuoti, abbandonati”.

“Spazi, edifici pubblici, teatri costruiti o restaurati con ingenti somme di denaro pubblico, divenuti luoghi di spaccio e malaffare, abbandonati al degrado, al saccheggio, al vandalismo. Grande sarebbe il beneficio per la cosa pubblica, per le casse comunali e, non da ultimo, per la legalità ed il risanamento del quartiere, se questi edifici fossero immediatamente assegnati alle loro funzioni, agli enti preposti al loro utilizzo, alle associazioni e ai volontari impegnati per il rilancio di Librino”.

“Quello che gli abitanti di Librino chiedono è che qualcuno prestasse attenzione ai loro bisogni, a quella quotidianità piena di problematiche, alle loro aspirazioni e speranze di poter vivere in un quartiere “vivo”. Un quartiere in cui i commercianti siano davvero incentivati ad aprire attività commerciali; un quartiere in cui ci sia una scuola superiore; un quartiere in cui si sappiano sfruttare gli immensi spazi esistenti per ospitare centri direzionali e strutture di servizio; un quartiere in cui si facciano operazioni “mirate” per portarci i catanesi: ma perché a San Berillo vecchio si e da noi no?”

“Non chiediamo miracoli a questa amministrazione comunale. Chiediamo ascolto, e che si realizzano quelle grandi speranze che questa amministrazione aveva acceso in ognuno di noi.


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