Liceo Umberto, controlli antidroga |Gli studenti protestano col preside - Live Sicilia

Liceo Umberto, controlli antidroga |Gli studenti protestano col preside

Commenti

    la scuola è di proprietà dello stato, se commettete atti illeciti lo stato risponde.

    complimenti al PRESIDE… sia di esempio in tutte le scuole, dalle medie fino all’università. esame di urine per tutti i politici d’italia…

    Complimenti Preside!
    A scuola non si va con la droga nelle tasche.
    Contenta di avere iscritto mio figlio all’Umberto.

    Complimenti Preside!
    la Sua scuola si arrende al suo compito educativo e chiama la polizia!
    Nelle altre scuole si prova ad educare ed a far riflettere gli alunni sulle motivazioni che possono portare all’uso di droga. Penso al grande valore formativo della sua iniziativa nei confronti dello studente colto con la droga e segnalato come consumatore davanti a tutti i compagni.
    Contento di non aver iscritto mio figlio all’Umberto.

    Ecco alcuni possibili effetti della cannabis: SE USATA DA GIOVANISSIMI MODIFICA ALCUNE FUNZIONI ESECUTIVE:

    L’uso prolungato e cronico di cannabis in età delicate del neurosviluppo (per esempio in età adolescenziale, quindi dai 12 ai 20 anni), conduce a modificazioni in termini di performance in quelle che sono definite funzioni «pre-frontali». Le funzioni cognitive garantite dalla corteccia pre-frontale sono le funzioni esecutive: capacità di organizzazione, senso di orientamento e capacità progettuale. Questo vuol dire che un uso prolungato di cannabis conduce a difficoltà nell’auto-organizzazione e nell’auto-determinazione.

    INIBISCE LA SPINTA A PROGETTI DI VITA:

    E’ stata identificata la sindrome «amotivazionale da cannabis» per descrivere la scarsa motivazione nel portare avanti progetti di vita, osservata in consumatori abituali.

    DIFFICILE MANTENERE VIVA L’ATTENZIONE:

    L’uso prolungato e compulsivo di cannabis modifica l’uso della memoria a breve termine: si fa più fatica a ricordare eventi da poco accaduti, o nel tenere a mente sequenze più o meno lunghe di elementi; l’attenzione viene inoltre tenuta a fatica. Questione centrale è se esistano o meno degli strascichi permanenti, e in quale misura, una volta raggiunta l’astinenza prolungata.

    PERFORMANCE COGNITIVE COMPROMESSE:

    Dopo un certo periodo di astinenza continuata, le performance di memoria sembrano migliorare; quelle legate invece all’attenzione (la difficoltà di focalizzare e tenere l’attenzione focalizzata su un determinato compito) permangono deficitarie. Questo indica che l’uso cronico di cannabis ha un impatto indiscusso sulle performance cognitive: alcune di queste verrebbero modificate tuttavia in modo temporaneo, altre in modo permanente….e tanto altro.

    Se protestano c’e’ del marcio…….continua preside.

    La scuola della demagogia, del permissivismo esagerato ha fatto smarrire il senso del rispetto delle norme. Le telecamere puntate sugli incredibili metodi educativi dei maestri non sono sufficienti se la scuola omette di sensibilizzare, con le opportune modalità, anche i ragazzi a non fare ed a non farsi male. Ovviamente, ne corre tra la maestra che maltratta i bambini ed un ragazzo che usa la droga. Ma il paragone che spesso siamo indotti a fare tra un reato minore ed uno maggiore non può essere assolutorio del primo. Ogni azione che viola la legge va punita con le pene che il legislatore, in modo graduale, ha previsto. Non credo che le carenze della scuola (la mancanza di riscaldamenti, la necessità di manutenzione etc..) possano legittimare comportamenti che non soltanto sono illeciti, ma possono procurare danni attuali e futuri a chi li commette ed a chi gli sta vicino.
    Spero che l’opportuna azione del Preside non diventi, come spesso accade, favorevole occasione di far politica facendo salire in cattedra la demagogia.
    Non faccio i complimenti al Preside perché immagino che egli abbia provato dolore nell’assumere una così rigorosa, ma opportuna, decisione. I complimenti, infatti, si rivolgono a chi gioisce per un risultato positivo ottenuto. Mi limito a ringraziarlo per il coraggio che ha avuto. Però, spero che altri suoi colleghi la imitino.

    Complimenti che l ‘iniziativa di questo preside sia d’esempio per gli altri dirigenti scolastici.

    Non dica stronzate.
    Il Preside ha fatto benissimo e ricordo a proposito del suo “nelle altre scuole si prova ad educare.. “un episodio simile al Liceo Meli di qualche anno fa . Caro signore , il compito di educare è affidato anzitutto alla famiglia e non si demanda interamente alla scuola. Si svegli, se il preside ha agito in questi termini forse il problema ha assunto, all’interno della scuola, una portata che richiedeva un segnale forte…che rendesse consapevoli alcune “distratte” famiglie. Quanto al “povero” studente colto… e segnalato come consumatore…non si preoccupi…il valore formativo e l’esempio educativo per tutti i suoi compagni è racchiuso proprio in questa iniziativa: la scuola educa alle regole della vita e , mi capisca , non sempre in maniera esemplare….ma è l’andazzo della vita a non essere un esempio in assoluto… Ci sono però delle regole, nella scuola come nella vita, che non sempre possono essere disattese da platoniche elucubrazioni e tolleranze garantiste. Il messaggio del Preside a tutti i suoi alunni ha questo significato: nella vita ci si può anche fare male se pensi di poter fare impunemente i cazzi tuoi. Il suo commento quindi è un messaggio nella bottiglia dall’ isola che non c’è, dove Lei ,forse in una idilliaco ed illusorio scenario della vita , vede soltanto la crudezza del gesto (…che segue, al Liceo Umberto, diversi incontri educativi sull’uso e le conseguenze della droga…) e non ne comprende, da una realtà distante, il reale significato.
    D’altronde , abbiamo letto, basta poco a renderla contento.

    Cosa aspettano gli altri presidi a fare la stessa cosa???

    Nelle scuole e nelle università le forze dell’ordine non poteva accedere neanche nel periodo fascista!! Potevano essere chiamate solo per gravissimi motivi. Complimenti preside! Secondo me dovrebbe cambiare mestiere visto che per assolve alla sua funzione educativa ha bisogno della polizia. Nella scuola, così come nella vita, ci vuole autorevolezza, non autoritarismo! Legga qualcosa in proposito.

    Onore al Preside, lui sì che potrebbe essere sicuramente scelto per ricoprire la carica di futuro Ministro dell’Istruzione….

    Ha fatto benissimo la Preside. È un modo per far venire fuori eventuali disagi che altrimenti l’indifferenza e l”omertà non farebbero venir fuori. I genitori affidano i loro minori ad una scuola che deve prevenire ogni forma di illeciti al suo interno. L’azione serve anche da deterrente. I giovani di oggi spesso si adeguano a dei modelli sbagliati per non essere additati come “sfigati”.

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