L'incidente e la morte dopo l'agonia | Un rione si ferma per l'addio a Toni - Live Sicilia

L’incidente e la morte dopo l’agonia | Un rione si ferma per l’addio a Toni

L'ultimo saluto ad Antonio Romagnolo, il 51enne titolare di un negozio di calzature nella zona della stazione centrale, si è trasformato in un corteo a cui hanno partecipato centinaia di persone. Per lui, fuochi d'artificio e banda musicale. I figli: "Oggi siamo chiusi per una festa al nostro adorato papà".

Palermo, via Perez
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PALERMO – Un corteo formato da centinaia di persone, la banda musicale, le esibizioni di due cavalli e i fuochi d’artificio. In coda, una decina di apetaxi con tanto di musica per dare l’ultimo saluto ad Antonio Romagnolo, il commerciante di 51 anni che ha perso la vita dopo 5 giorni di agonia per le ferite riportate in un incidente stradale in via Messina Marine lo scorso 29 luglio. Romagnolo era conosciuto in tutta la zona di via Oreto, da anni con la sua famiglia gestiva un negozio di calzature in via Perez, a pochi metri dalla stazione centrale. Per tutti era Toni.

E proprio davanti alla sua attività commerciale, un cartellone parlava chiaro sin da stamattina, quando i suoi tre figli hanno scritto: “Siamo chiusi per una festa in onore del nostro adorato papà”. Hanno mantenuto la promessa, perché dopo il funerale celebrato nella vicina chiesa di Sant’Antonino, sono stati dei veri e propri festeggiamenti quelli che hanno preso vita. “Il nostro addio – dice una nipote del commerciante – doveva essere gioioso, come lo era lui”. E così, quando si sono fermati i tamburi e le trombe della banda, è partita la musica da discoteca. Chi ballava salutando la fotografia gigante di Romagnolo non è riuscito a trattenere le lacrime: “Ma non era giusto salutarlo con angoscia e tristezza – dice Fiorenza Lipari – qui noi commercianti l’abbiamo sempre visto sorridente. Era un omone alto, sempre positivo, sorridente”.

Da circa due anni Romagnolo si dedicava anche ad un’altra attività. Aveva acquistato una motocarrozzetta e dopo avere ottenuto la licenza da parte del Comune portava in giro i turisti per la città. Per questo oggi in via Perez a sfilare c’erano anche i suoi colleghi in apetaxi: “Insieme a lui abbiamo lottato per portare avanti questa attività – dice uno dei conducenti -. Ricordo le proteste al Comune per avere la licenza, a Villa Niscemi. Toni non si fermava mai, lo faceva soprattutto per i suoi figli”.

Quella di Antonio Romagnolo è una morte che ha gettato tutto il quartiere nello sconforto. Sono in molti ad essere sotto choc. Il commerciante era rimasto coinvolto in un incidente lunedì sera, quando dalla sua casa di Ficarazzi si stava recando a Palermo. Viaggiava a bordo di un ciclomotore che in via Messina Marine è stato improvvisamente urtato da un’auto: in base a quanto ricostruito dalla polizia municipale l’automobilista aveva appena evitato di investire un gatto. Ma Romagnolo è stato sbalzato dalla sella, finendo sull’asfalto.

Un impatto molto violento che aveva provocato traumi pesanti in diverse parti del corpo, tanto da rendere necessario anche un intervento chirurgico all’ospedale Civico, dove era stato ricoverato. La speranza è così rimasta al filo per cinque giorni, fino a quando le sue condizioni sono precipitate e il suo cuore ha smesso di battere. “Una morte assurda – dice il titolare del bar vicino al negozio di calzature – non meritava di fare questa fine. Era un uomo bravo, una grande padre di famiglia che viveva per la moglie e i figli, ci dispiace tantissimo”.


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