L’incidente, la morte di Chiara e l’autopsia: indagine ancora aperta

L’incidente, la morte di Chiara e l’autopsia: indagine ancora aperta

La Procura ha messo sotto inchiesta due persone

CATANIA – Chiara Adorno, studentessa di Solarino, aveva 18 anni. Il 7 novembre scorso fu investita e uccisa mentre attraversava sulle strisce, vicino alla sua facoltà dell’università di Catania. Una tragedia per cui la Procura ha iscritto sul registro degli indagati due persone. L’accusa è omicidio stradale.

Ma passano i mesi e l’inchiesta non si chiude. Questo perché manca ancora l’autopsia. I consulenti hanno chiesto nuovamente una proroga. Si tratta ovviamente di atti importanti, imprescindibili e delicati. È giusto che i consulenti si prendano tutto il tempo necessario.

L’atto indispensabile

Sta di fatto che senza l’autopsia l’inchiesta non si può chiudere. E non dipende dalla Procura. A oltre 8 mesi dalla morte di Chiara, dunque l’inchiesta rimane aperta. Nel frattempo la perizia degli ingegneri, finalizzata a ricostruire la dinamica dell’incidente, è già sul tavolo della magistratura requirente. Da tempo.

Dunque si deve attendere. Chiara era una matricola del corso di laurea in Scienze biologiche. Residente nel Siracusano, si era iscritta a Catania. Adesso dovrebbe essere questione di qualche giorno, poi il pubblico ministero Fabio Salvatore Platania, che coordina l’inchiesta con il procuratore aggiunto Fabio Scavone, dovrebbe avere tutti gli atti richiesti.

La consulenza degli ingegneri

A quel punto si potrebbe giungere, salvo ulteriori accertamenti, alla chiusura dell’indagine. Sulla consulenza degli ingegneri, nonostante siano passate alcune settimane, il riserbo è ancora assoluto; anche perché, essendo l’indagine tuttora aperta, vi è una segretezza da tutelare.

Sta di fatto che, come detto, a breve l’inchiesta potrebbe essere chiusa. Sul registro degli indagati, con l’ipotesi iniziale di omicidio stradale, figurano iscritti i nomi dei conducenti dei due mezzi che avrebbero travolto la ragazza.

L’inchiesta

Gli indagati sono due giovani. A novembre avevano entrambi 26 anni. Guidavano una Fiat Punto e una Honda Sh. La consulenza tecnica depositata serviva a ricostruire la dinamica, come detto, ma anche a esaminare i mezzi sequestrati.

La scomparsa di Chiara, si ricorda, gettò nello sconforto la comunità universitaria e la gente di Solarino. La sua famiglia, allo scopo di vigilare affinché l’indagine faccia pienamente luce sulla tragedia, ha nominato dei legali. È assistita dal professore Giovanni Grasso e dall’avvocato Sandro Del Popolo.


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