I commissari straordinari di Amia, azienda per la raccolta dei rifiuti di Palermo, hanno chiesto la liquidazione della Pea, la società consortile di scopo che era stata costituita per gestire il termovalorizzatore che doveva nascere a Bellolampo, sulla base dell’ex piano regionale dei rifiuti, revocato dal governo di Raffaele Lombardo. Lo hanno comunicato gli stessi commissari, Sebastiano Sorbello e Paolo Lupi, alla commissione Ambiente dell’Assemblea regionale siciliana che oggi ha ascoltato in audizione l’assessore per l’Energia, Pier Carmelo Russo e il sindaco di Palermo Diego Cammarata.
La Pea Scpa è controllata per il 48% dall’Amia, mentre il gruppo Falk e la società Actelios detengono un altro 48%; il resto delle azioni è diviso tra Consorzio Asi (1 per cento), Aster (1 per cento), Gecopre (0.5 per cento) e Safab 0.5% (per cento). Presidente della Pea è Gaetano Lo Cicero, ex commissario di Amia, indagato per disastro colposo, gestione non autorizzata di rifiuti e traffico di rifiuti nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Palermo sulla presenza di percolato, il liquame che avrebbe inquinato la falda acquifera. La Pea ha in gestione il terreno a Bellolampo dove era prevista la costruzione del termovalorizzatore e dove dovrebbe sorgere la sesta vasca, necessaria ad aumentare la capienza della discarica, la cui quinta vasca, consegnata proprio oggi dal Prefetto, avrebbe una capienza di soli tre mesi.