PALERMO – Il Pdl presenta il proprio codice etico e morale. Una serie di articoli a cui dovranno attenersi gli eletti alle prossime elezioni regionali nelle file del partito che sostiene Musumeci, in linea con la politica delle liste pulite invocata dal candidato presidente. E proprio a proposito di liste pulite, il Pdl ha stilato anche un elenco di parametri entro i quali devono rientrare i membri del partito per poter essere definiti candidabili. L’incandidabilità, infatti, è stata estesa anche a quanti siano anche solo stati rinviati a giudizio per reati che riguardano mafia e pubblica amministrazione, voto di scambio, riciclaggio e smaltimento illecito di rifiuti.
Nelle intenzioni del Pdl c’è quel codice morale, redatto con l’aiuto dell’ex presidente dell’ordine degli avvocati di Palermo, Enrico Sanseverino, che si intende tramutare in legge quanto prima. “Il codice etico – dice Simona Vicari, coordinatore del Pdl per la provincia di Palermo – si rifà ai principi della Carta di Pisa e sarà il primo punto che il governo Musumeci adotterà appena insediato. Ancora non costituisce provvedimento definitivo, ma vogliamo anticiparlo prevedendo un comportamento etico per tutti gli amministratori della Regione e per tutti i deputati della maggioranza. Abbiamo voluto così autoregolamentarci perché ci siamo accorti che si vive un clima di rassegnazione nei confronti delle pratiche illecite commesse dai politici, non c’è più neanche più la forza di indignarsi”.
Sì ai “regali” personali purché non superino in un anno il valore complessivo di 100 euro, no al conflitto di interessi. Il Pdl, infatti vieterà ai propri deputati regionali di avere interessi che possano beneficiare della propria posizione politica e tale divieto è stato esteso anche a parenti ed affini. “Vogliamo bonificare la politica – dice Domenico Nania, ex presidente del Senato e tra i coordinatori regionali del Pdl – non solo attraverso il ricorso alla magistratura. Se si passa attraverso un codice di regolamentazione la politica riacquista il suo peso e decise essa stessa chi deve allontanare e chi premiare all’interno dello spazio pubblico”.
Rispondendo alle domande dei cronisti, poi, Dore Misuraca ha detto che “il reato di cui è accusato il candidato Roberto Corona non è previsto nelle norme da noi stilate. Quindi non ha motivo di non essere nelle nostre liste”. Il riferimento è al deputato regionale Corona, arrestato lo scorso dicembre per frode ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria.