In estate la Fiorentina non lo ha confermato, presentandogli un contratto più breve e meno remunerativo di quanto, su due piedi, gli offrì Zamparini per giocare nel Palermo.
La società di Della Valle e il tecnico Prandelli, inoltre, non potevano garantirgli un ruolo centrale nel presente e nel futuro, cosa che invece il Palermo ha voluto per Fabio Liverani, a cominciare dalla fascia di capitano al braccio o dal numero di maglia, l’11, ereditato da Amauri. Adesso pare che in riva all’Arno ci sia qualcuno che rimpianga Liverani “il Papa”, com’era soprannominato nel gruppo viola. “Se è così – dichiara il diretto interessato – sono contento di aver lasciato un buon ricordo, significa che ho lavorato bene per quel gruppo, senza fare paragoni con nessuno. E mi fa molto più piacere se rimpiangono me come persona”. Dei gigliati ha sentito solo Gobbi (“Un amico che però non potrò affrontare a causa del suo infortunio), però ne cita parecchi da tenere d’occhio. “Mutu è di livello superiore – sottolinea – ha qualità immense e una forza fisica impressionante. In campo avevamo un rapporto di amore-odio, essendo due ragazzi di una certa personalità siamo arrivati ad avere anche grandissimi scontri. Bisogna stare attenti naturalmente a Gilardino, che in questo momento fa gol ogni volta che tocca palla, e anche Montolivo può creare problemi. L’uomo tatticamente più importante però è Santana, dà equilibrio e tanto aiuto al centrocampo, se è in giornata può creare tanti problemi. A Firenze c’è l’amalgama giusto fra squadra e staff tecnico, tutti si sacrificano per gli altri In Champions il Bayern ha colpito alla prima occasione, la Fiorentina ha giocato bene, ma era difficile risalire la china in quell’ambiente. Certi episodi e l’esperienza di certe squadre fanno la differenza”.
Champions è una parolina magica, ma non un miraggio assoluto. Almeno a sentire il capitano rosanero. “È una competizione affascinante – ammette – che guardo in tv. È un rammarico non averla potuta giocare dopo averla conquistata per due anni a Firenze. Ma sono ancora in tempo, ho tre anni di contratto, spero di conquistare questo traguardo con la maglia del Palermo”. Per traguardi del genere occorre fare un passo alla volta. “Siamo reduci da una sconfitta immeritata – aggiunge – ma stiamo lavorando bene e siamo sulla buona strada. Bisogna dare continuità alle prestazioni e ai risultati, quando riusciremo in questo vorrà dire che saremo maturati come squadra e potremo darci obiettivi. Adesso bisogna pensare al campionato settimana per settimana. La classifica dice che la Fiorentina ha un punto più di noi, quindi abbiamo la possibilità di superarla in classifica. Giocheremo per farlo, con la voglia e l’intensità che si mettono in una finale. Vincere con i viola non è facile, ma abbiamo lavorato una settimana per rimetterci sui binari giusti”. S.L.I.