Quarantotto anni compiuti di fresco, giornalista professionista dal 2001 e una grande passione per gli studi sul sacro. Alberto Samonà, palermitano è il nome su cui Lega e Nello Musumeci si sono incontrati per la poltrona di assessore regionale ai Beni culturali. Una designazione a sorpresa, che ha superato l’impasse che si era determinato su nomi non graditi dal gruppo parlamentare leghista. Negli anni ’80, si legge nella sua biografia su wikipedia, Samonà è stato dirigente palermitano del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Msi. Nella seconda metà degli anni ’90 ha fondato il Circolo politico-culturale Julius Evola, intitolato all’intellettuale caro alla destra missina.
Nel gennaio 2018 il giornalista si è presentato alle “parlamentarie” del Movimento 5 Stelle per il Senato, circoscrizione Sicilia, superando la selezione on line, ma è stato successivamente escluso dalla lista. Allontanatosi dai grillini, Samonà ha poi virato sulla Lega, diventando responsabile del Dipartimento Cultura per la Sicilia occidentale del partito di Salvini. Il 3 febbraio scorso ha presentato sul palco del teatro Al Massimo l’affollata kermesse palermitana con il leader della Lega. È tra l’altro direttore del quotidiano ilSicilia e consigliere di amministrazione della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, che gestisce la casa-museo di Villa Piccolo. Ha scritto diversi saggi e opere teatrali e di narrativa. Tra i colleghi giornalisti palermitani c’è chi gioca con lui sulla sua somiglianza con Josè Mourinho. Ora, alla Regione gli tocca raccogliere l’eredità di uno “Special One” come Sebastiano Tusa. Musumeci è certo che saprà svolgere il ruolo “con passione”.