Lo scontrino, questo sconosciuto. A Palermo in due casi su tre negozi, bar e ristoranti “dimenticano” di emetterlo. Su 7913 controlli eseguiti dai finanzieri nel 2011, in 1920 casi sono state riscontrate irregolarità. Una media del 24,95 per cento che sale al 60% se si considera il solo capoluogo siciliano. Gli esercenti della provincia si piazzano meglio, e di molto, nella classifica della correttezza.
Quello sugli scontrini fiscali è uno dei dati del bilancio dell’attività della Guardia di finanza nell’anno appena trascorso. La maglia nera a Palermo spetta ai titolari di ristoranti e pizzerie (83,6% di irregolarità). Seguono parrucchieri, barbieri ed estetisti con il 71,4%. Preoccupante la situazione per market e botteghe, supermercati compresi, dove solo nel 30% dei casi viene rilasciato lo scontrino. Più basse le percentuali di bar e pub (45,1%) e commercio al dettaglio (57%).
da qui il dato sconfortante snocciolato dal comandante della finanza palermitana Stefano Screpanti: nel 2011 sono stati scoperti 355 milioni di euro tra ricavi non dichiarati e non contabilizzati e costi fittizi. Il 13% in più rispetto al 2010. Le fiamme gialle hanno riscontrato 70 milioni di euro di Iva evasa (+41% rispetto al 2010) e 35 milioni di euro di Iva che, seppur dichiarata, non è mai stata versata allo Stato (+178% rispetto all’anno precedente).
Ma cosa si fa per scovare gli evasori. I numeri dicono che l’impegno è massimo: 13.817 verifiche comprese quelle che partono dai beni di lusso. Della serie: hai una bella fuoriserie, vediamo quanto guadagni?. Di lavoro ce n’è parecchio. Un dato allarme più degli altri: a Palermo e provincia ci sono 161 evasori totali scovati dalle fiamme gialle: si tratta di 38 fra imprese edili e d’intermediazione immobiliare, 53 commercianti, 42 fra artigiani e professionisti, 18 attività manifatturiere, 5 agricoltori e 5 privati. Ai denunciati sono stati sequestrati beni per 16 milioni di euro (+56% del 2010).
C’è un dato confortante e riguarda la sensibilità dei cittadini. Nel 2011 a Palermo sono state 813 le chiamate al 117, il numero di pubblica utilità della Guardia di finanza, per segnalare comportamenti fiscali irregolari, con aumento del 46,75 per cento rispetto al 2010. Gli evasori cominciano a stare sullo stomaco dei cittadini onesti, pronti ad alzare la cornetta.