Lo scontro tra Orlando e Salvini | Quelle ville sono tutte abusive - Live Sicilia

Lo scontro tra Orlando e Salvini | Quelle ville sono tutte abusive

Il caso degli immobili di Vergine Maria su cui hanno polemizzato ministro e sindaco.

La ville esistono davvero, ma sono abusive e dunque da abbattere. Ed è per questo che il sindaco Leoluca Orlando scrive che “se (Salvini, ndr) stesse un po’ meno su Facebook e un po’ più al Ministero saprebbe perché i suoi uffici non fanno la consegna. Noi, i palermitani, aspettiamo”.

Il riferimento è al reiterato annuncio del ministero dell’Interno che per ultimo ieri, nel corso di una diretta Facebook, ha rinnovato l’impegno per consegnare gli immobili al più presto, “sperando che il sindaco non ci piazzi dentro degli immigrati”.

Storia complicata quella delle ville del rione Vergine Maria, che nasce molto prima dell’arrivo di Salvini al Viminale. Nel 2013 La Cassazione rese definitiva la confisca decisa dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Lo Stato divenne proprietario dei beni dei fratelli Giovanni e Salvatore Lo Cicero. All’inizio costruivano le sepoltura nel cimitero dei Rotoli, poi si misero in affari con i potentati mafiosi Madonia, Fidanzati e Galatolo accumulano un tesoro stimato in 27 milioni di euro composto da 34 appartamenti, cinque grandi immobili in un complesso edilizio di viale Regione Siciliana; una ventina tra garage, uffici, magazzini, e scantinati; tre ville in via Vergine Maria, quelle di cui Salvini ha mostrato la foto nella sua diretta Facebook. Dopo la pronuncia dei supremi giudici gli eredi dei Lo Cicero hanno presentato un incidente di esecuzione per riavere indietro i beni, sostenendo che i giudici non erano a conoscenza di una serie di consulenze favorevoli ammesse dai giudici di appello e mai valutate. Una circostanza di cui l’Agenzia è a conoscenza.

La scorsa estate l’Agenzia per i beni confiscati alla mafia, che dipende del ministero dell’Interno, ha assegnato al comune di Palermo un centinaio di immobili, fra cui le tre ville dei Lo Cicero. Per prima cosa i tecnici comunali hanno scoperto che solo cinque dei circa cento immobili sono liberi. La stragrande maggioranza, infatti, è stata nel frattempo occupata abusivamente, oppure vi abitano persone che pagano l’affitto all’Agenzia. E così il Comune lo scorso settembre ha spiegato per iscritto di essere interessata ad acquisire gli immobili per affrontare l’emergenza abitativa, ma a condizione che siano liberi e fruibili.

Nel frattempo sempre negli uffici di Palazzo delle Aquile, che ha anche individuato la destinazione uso delle ville, si sono accorti che sono tutte e tre abusive. Solo una potrebbe essere sanata perché, da alcune vecchie immagine aeree della città, la costruzione è stata avviata prima che entrasse in vigore il limite dei 150 metri.

Orlando oggi ha preso carta e penna e ha scritto all’Agenzia dei beni confiscati chiedendo cosa fare: perché il Comune dovrebbe prendersi le ville se poi deve abbatterle? A meno che lo Stato non intervenga con una legge ad hoc. Ecco perché il sindaco punzecchia il ministero. Da lui, dice, solo post su Facebook e pochi fatti.


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