PALERMO – Tante reazioni indignate alla notizia dell’indagine su Fabrizio Miccoli e in particolare al dettaglio dell’intercettazione in cui l’ex capitano del Palermo parla di Falcone apostrofandolo come “fango”. “Non ho aggettivi per qualificare Miccoli, anzi ritengo che non valga nemmeno la pena di spendere una parola”, ha detto all’Italpress, Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia nella strage di Capaci. Maria Falcone sottolinea: “Che una persona dello sport e dello star system, che ha partecipato alle Partite del Cuore, quando dedicava i suoi gol proprio a Falcone e Borsellino, si esprima in quella maniera è davvero inqualificabile. Si vede – prosegue – che preferisce i boss alla legalità. Ha dimostrato scarsissima sensibilità. Era meglio che non avesse partecipato a quelle manifestazioni”.
“Le parole di Miccoli su Giovanni Falcone sono sconcertanti, così come sono inaccettabili le sue frequentazioni mafiose”, scrive su twitter il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in Commissione giustizia.
Interviene anche l’eurodeputata Sonia Alfano: “Quanto emerge dalle intercettazioni dei dialoghi tra l’ex capitano del Palermo e Lauricella Jr. è semplicemente disgustoso. Palermo non è la città di Lauricella, Riina e i Graviano: è la città di Falcone, Borsellino, Giaccone, Agostino, Iannì, Domè e moltissime altre vittime innocenti che la mafia l’hanno combattuta a viso aperto! Le dediche di Miccoli ai giudici uccisi dalla mafia oggi suonano come delle vere e proprie prese in giro. Andrebbe radiato dal mondo del calcio”, ha detto la presidente della Commissione Antimafia Europea e dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, commentando le intercettazioni in cui il calciatore definisce “fango” il giudice Giovanni Falcone.
“Anche quella parte di tifoseria che ha continuato a idolatrare tale soggetto e ha utilizzato gigantografie e striscioni per dichiarargli vicinanza e stima, nonostante fossero note a tutti le indagini in cui era (ed è) invischiato – ha sottolineato Sonia Alfano – ha una mentalità mafiosa! Se così non è, allora prenda le distanze, pubblicamente, sia da Miccoli che dalla società, ancora ‘misteriosamente’ silente su queste vicende, che non sono una novità di oggi. Intorno al Palermo calcio, che per ciò che rappresenta dovrebbe essere baluardo di legalità – conclude – continuano a svilupparsi, da anni, fatti a dir poco incresciosi. E il silenzio dei dirigenti non aiuta certo a cambiare l’immagine ormai compromessa di quell’ambiente”.
Parla anche Danilo Leva, presidente del Forum Giustizia del Pd: “Se confermate, le parole che Fabrizio Miccoli avrebbe detto contro Giovanni Falcone, sono semplicemente aberranti e inaccettabili – dice l’esponente dei democratici -, frutto di ignoranza e gravemente irrispettose nei confronti di un servitore dello Stato brutalmente assassinato dalla mafia. Auspichiamo che sia lo stesso calciatore a fare immediata chiarezza su quanto accaduto”.
Molto severo l’intervento del ministro Gianpiero D’Alia: “Fabrizio Miccoli va radiato”, dice il ministro della Funzione pubblica . “Miccoli non può continuare a giocare perché ha tradito la fiducia di migliaia di tifosi che in lui, simbolo dei rosanero, hanno visto un esempio in cui identificarsi”, aggiunge D’Alia. “Per questa ragione e dopo le vergognose parole sul giudice Falcone, chiediamo alla Figc di intervenire pesantemente e di valutare la sua radiazione”, conclude il ministro.
“Ho atteso una precisazione da parte di Miccoli. Il suo silenzio é sconcertante.Vada via da Palermo con l’ignominia di tutti i palermitani”, scrive su Twitter Antonello Cracolici del Pd.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha dichiarato: “chi utilizza certe espressioni dovrebbe chiedersi, come io chiedo, se sia mai stato degno di rappresentare la città di Palermo”.
“Miccoli si vergogni. Giovanni Falcone ha combattuto la mafia pagando con la propria vita, nessuno osi infangarne la memoria”, scrive su Twitter Antonio Di Pietro.
“Do una sola spiegazione alle dichiarazioni vaneggianti di Fabrizio Miccoli su Falcone, evidentemente ha il cervello nei piedi e non nella testa”, ha detto il presidente di Azione Civile, Antonio Ingroia, a margine dell’assemblea del suo movimento in corso a Roma. “Voglio sperare che il suo sia stato soltanto un gesto goliardico di pessimo gusto e che Miccoli non sapesse ciò che diceva, ma ho il sospetto, viste le indagini che lo stanno interessando, che invece sia entrato dentro alcuni meccanismi da cui ognuno farebbe bene a stare alla larga, soprattutto se grazie al suo lavoro di calciatore, è considerato un esempio per tanti giovani”, ha aggiunto. “Sono sicuro che il presidente Zamparini, sempre attento ai problemi della legalità, saprà prendere i provvedimenti più idonei”, ha concluso.
“Si resta sconcertati nel leggere certe affermazioni fatte da un uomo di sport che dovrebbe essere un esempio positivo, e che viene preso a modello da giovani e giovanissimi. Mi aspetto provvedimenti esemplari dalla FIGC nei confronti di Fabrizio Miccoli: i campioni, specie quelli di calcio, nel nostro Paese hanno molti onori. Dovrebbero ricordare di avere anche oneri da rispettare, e che il loro comportamento si valuta dentro e fuori il campo”. Lo dice Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars.
“Le parole di Fabrizio Miccoli sono gravi e offensive nei confronti di un uomo che ha pagato con la vita la lotta alla mafia e di tutti i Siciliani”. Lo dice Dore Misuraca, deputato del Pdl e coordinatore del Partito in Sicilia. “I palermitani – aggiunge – hanno avuto nei confronti del capitano del Palermo stima professionale e non avrebbero mai immaginato che avrebbe potuto offendere la memoria delle vittime della mafia. Ritengo che chi rispetta la Sicilia e i siciliani, che hanno vissuto anni drammatici, a causa della violenza mafiosa, debba onorare, quotidianamente, coloro che hanno pagato con la vita la difesa dello Stato con un impegno costante alla lotta alla mafia”.