Lombardo, Gauss e le rette parallele - Live Sicilia

Lombardo, Gauss e le rette parallele

Il Dottor Sottile
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Avevamo tutti creduto che il suo mestiere fosse quello dello psichiatra e che il suo paese d’origine fosse Grammichele, in quel di Caltagirone, un ridente paesino di montagna amabilmente chiamato dai propri abitanti “Ammazzapatri”. E invece no. Raffaele Lombardo, Governatore delle due Sicilie, quella di Palermo e quella di Catania, deve senz’altro avere qualche ascendenza tedesca e qualche predisposizione genetica per la matematica, in particolare per le teorie elaborate, attorno al 1831, da un genio chiamato Karl Friedrich Gauss. Chi era costui?
Gauss non ha certo la popolarità di una star nostrana, come Piergiorgio Odifreddi, mattatore di festival e talk show. Ma senza i suoi studi le scienze matematiche sarebbero rimaste probabilmente ferme a Pitagora ed Euclide. Perché l’intuizione sul quinto postulato, che ai filosofi del suo tempo apparve come un azzardo del pensiero, è diventata nel giro di pochi anni l’unico strumento per scardinare le monolitiche certezze della geometria euclidea. A cominciare, appunto, dal postulato secondo il quale due rette parallele non si incontrano mai. E chi lo ha detto? Gauss, con la sua “geometria logica” è riuscito a ipotizzare il contrario: che due parallele, piaccia o no, possono anche incontrarsi.
Degno discepolo di tanto ingegno è Lombardo. Che, come il prodigioso Gauss, riesce a conciliare il risparmio con la moltiplicazione dei costi, il rigore con il raddoppio delle poltrone, il moralismo con la proliferazione delle clientele.
Il primo compendio del teorema sulle parallele, il Governatore della Sicilia lo ha messo in pratica meno di un mese quando, con un colpo a sorpresa, ha deciso di disarcionare tutti i superburocrati vicini a Totò Cuffaro, suo mal sopportato predecessore, per rimpiazzarli con uomini vicini all’Mpa e a quella buona fetta di Forza Italia raccolta attorno a Gianfranco Miccichè. Un’operazione tanto impietosa quanto fulminea che intanto ha spaccato la giunta, fino a costringere tre assessori ad abbandonare i lavori; e che poi, nella furia della conquista, ha lasciato privi di incarico otto dirigenti “non graditi” ai quali la Regione dovrà comunque assicurare un ufficio dignitoso e uno stipendio adeguato al grado. La decuffarizzazione, praticata in nome del  rigore economico, ha dunque prodotto come per incanto un’automatica lievitazione della spesa. Facendo incontrare, per la gioia di Gauss, quelle linee parallele che secondo Euclide non avrebbero mai dovuto incontrarsi: il moralismo e lo spreco.
Un secondo compendio il Governatore lo sta scrivendo in questi giorni nel tentativo disperato di tirare la riforma sanitaria dalle secche in cui l’hanno trascinata, con le loro impuntature, l’assessore Massimo Russo e i due “falchi” del centrodestra, Innocenzo Leontini e Rudy Maira.
Un compito non facile, bisogna riconoscerlo: troppi interessi da mediare, troppe rancori da cancellare. Ma l’erede di Gauss ha trovato la soluzione. Visto che Russo ha insistito per tagliare le Asl da 29 a 17 al solo scopo di risparmiare, Lombardo ha detto sì ai tagli. Al tempo stesso però, anche per non deludere Maira e Leontini, ha deciso di istituire 18 ospedali “capofila” ciascuno dei quali avrà due direttori, uno amministrativo e uno sanitario. Non solo. Le Asl, che intanto diventeranno Asp, cioè aziende sanitarie provinciali, avranno oltre ai manager e ai propri dirigenti, anche due direttori territoriali. Con la conseguenza che le poltrone di nomina politica da 87 diventeranno 105.
Altro che Euclide. Lombardo è riuscito, anche qui, a fare incontrare due rette opposte e contrarie: si era partito per risparmiare e ha finito per moltiplicare costi e clientele. Evviva Gauss.


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