PALERMO – La sonnolenta campagna per le presidenziali del fronte progressista si accende sulla possibilità di aprire il campo a Raffaele Lombardo.
Ieri pomeriggio in occasione del terzo confronto tra i candidati alla domanda diretta di uno dei due moderatori (“nella prospettiva di questo campo largo lei sarebbe disposta anche ad allargare il campo al movimento per l’autonomia oppure no?”) la candidata del Pd Caterina Chinnici dà una risposta articolata che scatena però una serie di reazioni a catena.
“Io ho lavorato molto bene in quel governo e ho avuto ciò che per me è fondamentale: l’indipendenza nel mio ruolo, non ho mai avuto interferenze sul mio modo di fare. Di quel periodo ho il ricordo di un lavoro ben fatto”, premette l’eurodeputata. “So che l’onorevole Fava sull’apertura a Lombardo ha delle perplessità, io personalmente invece ho un’idea di un campo largo, ma veramente largo”. Poi chiama in causa dem e alleati. “Al di là dell’idea che posso avere io, è chiaro che questo è un discorso che va fatto, soprattutto dal Pd, con gli alleati. Deve essere una valutazione fatta dal Pd, ma anche da Fava e dal M5S. Dovrà essere una scelta condivisa”, spiega Chinnici indicando la strada di una condivisione che deve essere basata però sui programmi.
Claudio Fava prontamente coglie l’occasione e controbatte chiudendo senza appello alla possibilità di includere gli autonomisti all’interno del campo progressista. “Cara Caterina, io voglio aprire pure a 360 gradi, ma ai siciliani e al civismo, non a pezzi di ceto politico che hanno militato nel centrodestra e nel governo Musumeci. Se diventassi presidente, Lombardo non entrerà̀ mai in maggioranza nemmeno se me lo chiedessero il Pd e il M5S, per una questione di coerenza”, dice l’ex presidente della Commissione Antimafia.
Sulla rive gauche le acque si agitano. “Pur avendo scelto come ArticoloUno di sostenere Claudio Fava mantengo grande rispetto per le altre candidature, tutte di rilievo e di alto profilo, ma questa apertura a Lombardo ha quasi dell’incredibile”, commenta Pippo Zappulla segretario regionale di bersaniani. “Questo fiorire di aperture consiglia di cambiare nome al campo, più che largo chiamiamolo campo progressista dove ci stanno partiti, movimenti, associazioni, singoli cittadini che non si riconoscono nella destra siciliana, nel governo siciliano attuale del centro-destra e di quelli passati”, spiega. Tuttavia, dai dem arrivano parole chiare.
Netta la chiusura del segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo. “Porte chiuse a Lombardo e a chi è al governo con Musumeci”, ribadisce a Live Sicilia Barbagallo, gettando acqua sul fuoco delle polemiche. L’orizzonte rimane quello tracciato da Letta: un campo largo che apra a Calenda, Renzi e +Europa (anche se dai centristi al momento le risposte sono di segno opposto, complice la crisi dei pentastellati che costituisce un’occasione ghiotta per i pionieri dell’arcipelago liberale).
Il Movimento Cinquestelle resta defilato sull’affaire Lombardo in una fase nella quale è oggettivamente in ben altre vicende affaccendato: mercoledì si scioglierà la matassa del governo Draghi con tutte le conseguenze del caso. Una vicenda dirimente che tuttavia non dovrebbe avere conseguenze sulla Sicilia almeno stando alla dichiarazione ufficiali (l’ultima solo in ordine di tempo è quella del numero due del Pd nazionale, Giuseppe Provenzano). Eppure, non sarà una passeggiata tenere separati l’aspetto nazionale e quello regionale: gli occhi restano dunque puntati su Roma. Nel frattempo la macchina delle presidenziali continua la sua corsa: sono circa 23.000 i siciliani che hanno compilato la richiesta di partecipazione al voto quando mancano ancora tre confronti pubblici e cinque giorni alla chiusura delle operazioni di registrazione (21 luglio). Chi vivrà vedrà.
*Aggiornamento ore 20:04
“Mi dispiace per le polemiche che sono nate, io ho detto semplicemente che è normale che l’attuale alleanza che vede insieme durante queste primarie Pd, M5s e Claudio Fava debba andare verso un ampliamento naturale che veda la partecipazione di Azione, +Europa e Italia Viva. Su altri potenziali e non potenziali ampliamenti deciderà l’intera alleanza. Questo è il mio pensiero, non ho detto altro”. Così l’eurodeputata Caterina Chinnici, sostenuta dal Pd, durante un confronto a Messina per le primarie del campo progressista, con Claudio Fava e Barbara Floridia, rispondendo ai cronisti dopo le parole di ieri su Raffaele Lombardo. “Sono una persona che dialoga con tutti – ha aggiunto Chinnici -e certamente la coalizione deve essere ampliata ma questo era già in sé ancor prima di iniziare il percorso delle primarie – ha aggiunto Chinnici – tuttavia è chiaro che i partiti destinatari di questo ampliamento sono quelli che ho citato prima e non altri, altre possibili alleanze saranno il Pd e gli alleati a deciderle e penso che già il segretario regionale del Pd Anthony barbagallo si sia espresso sul punto”.