CATANIA. Fermo convalidato. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, Marina Rizza, ha confermato la custodia cautelare in carcere per Antonino Cosentino, il 33enne che ha confessato di avere fatto fuoco ed avere ucciso, la sera di lunedì scorso ad Aci Sant’Antonio, l’ex socio del padre Francesco Ilardi. Alla base un movente di questioni economiche.
Quello di oggi era l’interrogatorio di garanzia che faceva seguito al precedente confronto con il Pubblico ministero Francesco Rio: ed anche oggi, Cosentino ha confermato che non avrebbe voluto uccidere Ilardi bensì solo mettergli paura. Un “avviso” che, però, si è tramutato in un agguato in piena regola che ha portato alla morte di Ilardi dopo un tentativo disperato di trasporto e soccorso all’ospedale di Acireale.
La ricostruzione del caso è ormai abbondantemente chiara. Quello che rimane ancora irrisolto è che fine abbia fatto l’arma del delitto. Cosentino, anche in questo caso, ha confermato ciò che aveva già dichiarato in precedenza: ovvero, di avere gettato via la pistola utilizzata per esplodere i quattro proiettili.
Arma che non è stata ancora rinvenuta.