L'omicidio di Laura Petrolito | Cugno capace di intendere e volere - Live Sicilia

L’omicidio di Laura Petrolito | Cugno capace di intendere e volere

La perizia psichiatrica sull'uomo accusato di avere ucciso la fidanzata.

SIRACUSA – “Paolo Cugno era capace di intendere e di volere al momento del fatto”, ossia quando con sedici coltellate la notte del 17 marzo uccideva la fidanzata Laura Petrolito tra Canicattini e Noto, nel Siracusano. È il risultato della perizia del tribunale, affidata allo psichiatra Antonino Petralia, esposta dallo stesso consulente stamattina nell’udienza con incidente probatorio che si è svolto in un’aula del palazzo di giustizia di Siracusa.

Il processo a carico del 27enne reo confesso dell’assassinio della 20enne mamma di due bambini tra cui suo figlio, è dunque a una svolta importante. Una perizia di parte, affidata dalla difesa di Cugno allo psichiatra Michele Lo Magro, aveva affermato lo scorso 27 aprile che il ragazzo accusato di omicidio aggravato e rinchiuso al carcere di Cavadonna, fosse un “soggetto schizofrenico”, in passato sottoposto a Tso. Allegata alla perizia c’era anche una cartella clinica rilasciata dall’ospedale siracusano Umberto I nel 2013 che attestava il ricovero per Trattamento sanitario obbligatorio. Il gip Andrea Migneco aveva nominato anche un consulente per il tribunale, il dottor Petralia, che dal 3 maggio lavora a una propria perizia sullo stato di salute del giovane.

Stamattina i risultati di quest’ultima analisi descritti nell’udienza con incidente probatorio. Petralia ha concluso la sua relazione, molto dettagliata e specifica, sostenendo che il ragazzo avesse “capacità di intendere e di volere al momento del fatto omicidiario”, che “è capace di partecipare consapevolmente al processo”, e che “non possiede la caratteristica di pericolosità sociale, attualmente”. Il consulente del tribunale, nella sua relazione ha aggiunto che in passato Cugno aveva sofferto di disturbi psicotici, ma gli stessi non erano dovuti a un fatto patologico connaturato alla sua persona ma indotti da altri fattori che si sarebbero conclusi a gennaio 2018. Per il legale che rappresenta il figlio di pochi mesi della coppia, su mandato dei servizi sociali del Comune, avvocato Domenico Mignosa, l’udienza di stamattina confermerebbe “quanto sostenuto da sempre”, cioè che “la povera Lauretta sia stata uccisa consapevolmente e volontariamente”.


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