“Il Pd ha fatto una scelta rischiosa, ma feconda e di grandi risultati”. Lo afferma il senatore Giuseppe Lumia, difendendo la scelta del Pd siciliano di sostenere il governo regionale di Lombardo, e respingendo le sollecitazioni a interrompere questa esperienza, venute tra gli altri da Leoluca Orlando, per le indagini che hanno coinvolto il leader del Mpa.
“Orlando – afferma Lumia – sa che deve fare i conti con il Pd, l’area di Fini, l’Mpa, la nuova Udc di Casini, per cui la smetta con ridicoli diktat, dia una mano a cambiare la Sicilia ed eviti soluzioni che darebbero soltanto ossigeno al vecchio sistema di potere che non vede l’ora di ritornare sul ponte di comando. Solo quando si candida lui tutte le appartenenze devono saltare: non c’é differenza tra mafia e antimafia, fra destra, sinistra e centro. Il suo diktat è ipocrita, inconcludente e privo di qualunque rilevanza. La smetta di pensare a sé stesso e aiuti la Sicilia a scardinare l’ancien regime, contribuendo a quel processo di cambiamento che abbiamo avviato e che personalità di grande valore come gli assessori Chinnici agli Enti locali, Venturi alle Attività produttive, Russo alla Sanità, l’ex prefetto Marino ai Rifiuti e all’energia, Pier Carmelo Russo ai Lavori pubblici e agli appalti, per citarne solo alcuni, stanno contribuendo a determinare”. “Per la prima volta col governo Lombardo e grazie al ruolo determinante del Pd – sottolinea ancora Lumia – si sono aperti inediti scenari di riforma per la sanità, i rifiuti, l’energia, l’acqua pubblica. La mafia regnava sovrana, con il ruolo di intermediazione burocratico-clientelare e affaristico-mafioso da parte della politica regionale. Adesso si è avviata una svolta, adesso il cambiamento è possibile. Sul piano politico oggi il risultato è di grande valore: per la prima volta il sistema di potere che si annidava nella vecchia Udc e tutte le componenti del Pdl sono all’opposizione. L’esperienza della giunta regionale siciliana è sostenuta anche dai finiani e dall’Udc di Casini, con personalità quali Fabio Granata e Giampiero D’Alia. Adesso in tutta Italia si possono fare alleanze di governo contro Berlusconi per aprire una stagione politica senza imbarazzi e senza ceto politico colluso con la mafia”