Addio a Mario Centorrino | Economista e gentiluomo - Live Sicilia

Addio a Mario Centorrino | Economista e gentiluomo

Mario Centorrino

Aveva 72 anni. Si è sentito male nella serata di ieri, dopo essere stato dimesso volontariamente dall'ospedale di Brunico per un primo malore. Da tempo il professor Centorrino era diventato una firma di Livesicilia. Alla moglie, Adele Fortino, ai figli e a tutti i collaboratori le condoglianze della redazione. Il cordoglio di Leoluca Orlando. Oggi la camera ardente all'Universita' di Messina. CHI ERA MARIO CENTORRINO

stroncato da un malore mentre era in vacanza
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4 min di lettura

E’ morto ieri sera a Bressanone, in provincia di Bolzano, dove si trovava in vacanza, l’ex assessore regionale alla Formazione professionale Mario Centorrino. L’economista messinese, che aveva 72 anni, secondo quanto riporta il sito messinaoggi.it, si è sentito male in serata, dopo essere stato dimesso volontariamente dall’ospedale di Brunico per un primo malore. Da tempo il professor Centorrino era diventato una firma di Livesicilia. Alla moglie, Adele Fortino, ai figli e a tutti i collaboratori le condoglianze della redazione. La camera ardente e’ stata predisposta giovedi’ all’Universita’ di Messina dalle 9 alle 11.30

PALERMO – Intelligente, arguto, gentile, Mario Centorrino accompagnava alla cortesia e al garbo del gentleman il sorriso ironico e sornione dell’uomo curioso, affamato di vita e di conoscenza. Da studioso d’economia e da straordinario divulgatore, Mario Centorrino era infatti – e facciamo fatica a usare l’imperfetto, ancora increduli per la sua scomparsa – prima di tutto un uomo capace di ascoltare. Aveva pubblicato in passato le sue analisi su grandi giornali italiani. Da tempo aveva scelto Livesicilia, affascinato e incuriosito dalle potenzialità del mezzo web, dalla sua interattività, dalla possibilità di tastare in tempo reale il polso del lettore attraverso i commenti, che lui leggeva con divertita attenzione. A Mario Centorrino piaceva parlare e raccontare. Ma prima ancora, e questa era la sua forza, piaceva ascoltare, capire il punto di vista degli altri, arricchire le sue vedute, con l’umiltà e la modestia delle grandi intelligenze. Quando passava da Palermo veniva spesso a trovarci in redazione. E sedendosi a far due chiacchiere insieme, ogni volta ci poneva qualche quesito per conoscere il nostro punto di vista su questo o quello. “Cosa ne pensate voi di…?”, era la sua domanda più ricorrente. E in quei momenti chi scrive riconosceva il suo affabile professore di Economia politica dei tempi che furono, quando alla facoltà di Giurisprudenza di Palermo dove all’epoca si respirava un’aria severa al limite dell’inospitale, il professore messinese (quanto amava la sua Messina…) rapiva i suoi studenti con lezioni brillanti e affollatissime, dopo le quali spesso e volentieri si fermava a fare due chiacchiere non rinunciando al gusto della battuta.

Un gentiluomo, Mario Centorrino. Che proponeva le sue idee, robuste e mai banali, coi modi gentili di chi non vuole disturbare, di chi entra nella tua stanza in punta di piedi, ma sempre prodigo di un sorriso, di una battuta, di una parola cortese. Nei suoi scritti analizzava la realtà con spirito d’osservatore, senza verità preconcette e tesi preconfezionate. Preferiva togliere il velo all’esistenza piuttosto che fantasticare del possibile che non è, col rigore scientifico dell’economista (vi risparmiamo qui il suo curriculum sconfinato e stracarico di pubblicazioni, prestigiose consulenze e conferenze in giro per il mondo), mitigato da una sagacia quasi dissacrante, che svelava quanto si divertisse a scrivere i suoi articoli.

Già vicino alla sinistra, partecipò da tecnico, e con spirito di servizio, al governo autonomista di Raffaele Lombardo, che gli affidò la titanica impresa di mettere mano al bubbone della formazione professionale. Centorrino insieme al dirigente di sabaudo rigore Ludovico Albert ci provò, tra alti e bassi, incappando anche in un inciampo con la Corte dei conti. Chi non fa non sbaglia, verrebbe da dire. E chi un po’ lo conosceva indovinò il suo fastidio – che pur si sforzava di non dare troppo a vedere – nei giorni in cui l’inchiesta sulla formazione professionale messinese qualche mese fa riportò sui giornali il suo nome, ma non da indagato.

L’ultima volta che gli ho parlato è stata meno di tre settimane fa. Gli chiesi di dare ai siciliani, per il nostro mensile I love Sicilia, un consiglio su una cosa da fare nell’Isola almeno una volta nella vita. Lui ne propose due, carnali ed epicuree come si conviene a un siciliano doc: gustare una granita da Irrera di buon mattino, e mangiare un “arancino” (per rispetto gli lasciai passare il maschile che a noi palermitani disturba un po’) sul traghetto tra Messina e Villa: “Ha il sapore del bentornato per chi arriva e dell’arrivederci per chi parte”, mi disse con una bella risata delle sue.

Una volta, qualche anno fa, mi confidò che uno dei suoi passatempi preferiti era la lettura dei necrologi sui giornali. “Lì c’è tutta la vita delle persone, in poche righe”, mi spiegò divertito. Ecco, cara Adele, mi piace immaginarlo così oggi il tuo, e permetticelo anche un po’ il nostro, Mario, che sornione da qualche parte aspetta impaziente i giornali di domani per leggere i suoi di necrologi. E commentarli con un sorriso.

 

*Aggiornamento: ore 12.57
“Esprimo la mia partecipazione al dolore dei familiari di Mario Centorrino e il mio cordoglio per la scomparsa di uno studioso, un economista attento e sensibile allo sviluppo della Sicilia”. Lo ha detto il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando dopo aver appreso della morte dell’economista Mario Centorrino.


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