Lasciamo perdere il discorso della mafia. Raffaele Lombardo ha diritto alla presunzione di innocenza come tutti, specialmente dentro un meccanismo giudiziario agli albori e dall’imperscrutabile sentiero. Le carte e i documenti (molti dei quali pubblicati in esclusiva da Livesicilia) raccontano scenari torbidi. Ma saranno i giudici a decidere. L’appello alla responsabilità del presidente e del Pd, un tempo famoso per la questione morale, è caduto nel vuoto. La parola passi al magistrato.
Qui si afferma un’altra visione delle cose esplicita: il governo Lombardo non ha ancora dato all’Isola quell’impulso riformista che si attendeva, né sappiamo se mai ci riuscirà. Ha ragione Rita Borsellino: riforme? Quali riforme? E il perché lo capisce pure un bambino. La maggioranza è fragile, i democratici che la sostengono sono divisi. In situazioni del genere si vìvacchia, mentre i conti fanno paura.
Il governo ha messo mano alla Sanità e alla Formazione e lo ricorda con squilli di fanfara. Sulla Sanità, era necessario stabilizzare i buchi. Da questo punto di vista l’azione di Massimo Russo è stata impeccabile. Noi aspettiamo con fiducia la seconda fase promessa dall’assessore: quella dei servizi più efficienti ai cittadini. Finora non s’è vista. Anzi. E dovremmo essere d’accordo: una Sanità in pareggio, incapace di erogare prestazioni decenti, non serve a nessuno. Sulla Formazione. Anche qui era improrogabile un dimagrimento del settore. Tuttavia, a dare un’occhiata al prof, non ci pare che si sia realizzata la “buona formazione” auspicata da Centorrino. Ci sembra che la nuova sia quasi come la vecchia. E su un punto siamo chiari: non è lecito spazzare via con un colpo di ramazza persone e lavoratori, come se fossero un minimo effetto collaterale.
Insomma, l’assemblaggio complessivo della giunta non offre proprio un bel vedere. Lo scricchiolio è udibile anche da chi non vuole sentirlo. A prescindere da Cosa nostra e dalle sigarette mangiate.