Madre e figlio giù dal balcone| La donna è uscita dal coma - Live Sicilia

Madre e figlio giù dal balcone| La donna è uscita dal coma

Nel marzo scorso la tragedia in un palazzo di via Crispi. Un ragazzino precipita dal terzo piano, la madre lo segue lanciandosi nel vuoto. Dopo alcuni mesi la donna è uscita dal coma.

PALERMO – Si è risvegliata. Non ha più lo sguardo fisso nel vuoto. I suoi occhi incrociano quelli di un figlio che per mesi ha pregato che la mamma si risvegliasse. Le ha sussurrato parole dolci all’orecchio, sperando che potesse tornare a sentirle. Adesso può farlo. La situazione resta difficile, ma le sue condizioni di salute migliorano. Lasciano aperta la concreta speranza di lasciarsi alle spalle i ricordi di una terribile sera di marzo.

Sei mesi fa il ragazzino di dodici anni si è lanciato nel vuoto dal terzo piano di un palazzo di via Crispi. Aveva litigato con la madre. Voleva solo spaventarla, così ha raccontato. E’ uscito in balcone, si è sporto, ed è scivolato, precipitando nel vuoto. La mamma sconvolta si è lanciata nel vuoto subito dopo con un gesto tanto istintivo quanto disperato. Il ragazzino deve la vita ai fili per stendere la biancheria che hanno attutito l’impatto col suolo. La madre, invece, è precipitata sul marciapiede. Un tonfo e il conseguente stato di coma. Da allora è iniziata la sua lotta per la vita. Prima nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Civico, poi in quello di Riabilitazione al San Raffaele Giglio di Cefalù. Mesi di incapacità a relazionarsi con il mondo esterno. Poi, i miglioramenti, lenti ma costanti. Fino a riaprire gli occhi, fino a farsi comprendere dai cari.

Adesso la donna si trova ricoverata all’Ismett dove dovrà essere sottoposta ad un intervento chirurgico. Il pubblico ministero Pierangelo Padova chiederà ai poliziotti di valutare se ci siano le condizioni per ascoltare la ricostruzione della donna. Nel registro degli indagati è finito il marito. Un “atto dovuto” alla luce delle prime dichiarazioni del figlio. Il bambino disse che era stato il padre a spingerlo giù. Dichiarazioni a caldo, dal piccolo stesso successivamente smentite. Non ricordava neppure di averle pronunciate. La donna potrà chiarire cosa sia accaduto quella sera di marzo. O meglio, potrebbe confermare l’ipotesi degli investigatori.

La caduta del ragazzino è stata un incidente, quella della mamma è stata provocata dalla disperazione. Si tratta comunque di una pagina buia che tutti insieme – padre, madre e figlio – stanno provando a lasciarsi alle spalle. Due occhi non più fissi nel vuoto sono un buon viatico.


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