Mafia, chiesti 60 anni di carcere | per il clan di Resuttana - Live Sicilia

Mafia, chiesti 60 anni di carcere | per il clan di Resuttana

Palermo, la requisitoria dei pm
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I pm di Palermo, Francesco Del Bene, Annamaria Picozzi e Francesca Mazzocco, hanno chiesto oltre sessant’anni di carcere per tre imputati accusati a vario titolo di associazione mafiosa ed estorsioni. Per Andrea Quatrosi (nella foto), ritenuto il capo mandamento di Resuttana, i pm hanno chiesto la condanna a 28 anni di reclusione. Per Pietro Pilo, uomo di fiducia del boss storico Cosimo Vernengo, i pm hanno chiesto la condanna a 20 anni, mentre 13 ne sono stati invocati per Diego Ciulla, proprietario di “Hessian”, noto negozio di accessori della Palermo bene, accusato di batter cassa presso i colleghi taglieggiati per la “messa a posto”. Affiliato ritualmente solo di recente, Quatrosi, per anni, si sarebbe occupato della latitanza dei Lo Piccolo. Per conto dei padrini di San Lorenzo, mandamento confinante con quello di Resuttana, nascondeva le armi: kalashnikov, mitragliette, fucili a pompa.

La cerimonia in cui è diventato formalmente un uomo d’onore sarebbe stata “officiata” da Giuseppe Liga, l’insospettabile architetto che secondo gli investigatori sarebbe succeduto a Lo Piccolo alla guida di San Lorenzo. Tutti particolari raccontati da Manuel Pasta, dalle cui dichiarazioni é partita l’operazione Eos 2 che ha portato all’arresto di Quatrosi e di Ciulla. Secondo il collaboratore, tra i commercianti taglieggiati c’erano pescherie, bar, ma anche noti negozi di via Libertà come “Pollini” che versava 500 euro al mese.

Nel mirino della mafia anche il titolare della rivendita Timberland, che ha altri due negozi di abbigliamento nel centro di Palermo, che pagava 7.000 euro l’anno in due tranches. Per confondere gli investigatori, inoltre, le tradizionali “maxirate” richieste a Pasqua e Natale venivano riscosse a maggio e settembre. Il processo è stato rinviato al 29 marzo.


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