CATANIA. Le accuse vanno dall’associazione mafiosa alla tentata estorsione, al traffico di stupefacenti nella zona di San Berillo Nuovo. Alla sbarra sono i componenti del cosiddetto gruppo dei “Cursoti Milanesi”, ma anche due presunti appartenenti al “clan Cappello”. La Dda di Catania ha chiesto 32 rinvii a giudizio per gli indagati dell’inchiesta “Zeus”, condotta dalla Squadra Mobile di Catania e dallo Sco, il Servizio centrale operativo della polizia di Stato.
L’operazione del novembre scorso
Il blitz, nel novembre 2022, aveva disarticolato il gruppo tradizionalmente attivo nella zona di San Berillo, ma non solamente. Le indagini, dirette dai sostituti procuratori Tiziana Laudani e Assunta Musella, erano state condotte in collaborazione con il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, tra il mese di novembre 2018 e il settembre 2019.
Udienza Zeus
Stamattina in aula, dinanzi al Gup Luigi Barone si è aperta l’udienza a carico di trentadue persone. Alcuni difensori hanno chiesto il rito abbreviato, altri potrebbero accedere a riti alternativi, ma lo si comprenderà alla prossima udienza, fissata per luglio. Tra di essi figura il presunto capo, Carmelo Di Stefano, noto anche con il soprannome di “Melo pasta ca sassa”, difeso dagli avvocati Mario Brancato, Luca Cianferoni e Giuseppe Grasso.
Accuse e imputati
L’accusa di associazione mafiosa perché ritenuti appartenenti all’organizzazione dei Cursoti Milanesi è contestata a Di Stefano, ma anche a Giuseppe Agatino Ardizzone e Salvatore Francesco De Luca, Natale Gurreri, Giuseppe e Pietro Licciardello. E ancora a Nicola Cristian Parisi, Gabriele Giuseppe Piterà, Giuseppe Pitarà (classe 2000), Michael Agatino Sanfilippo, Antonino Marco Sanfilippo, Martino Carmelo Sanfilippo e Filippo Scaglione.
L’accusa di far parte del clan Cappello invece è contestata a Carmelo Zappalà e Carmelo Fazio. Gli altri imputati, con accuse a vario titolo di tentata estorsione, traffico di droga aggravato o ipotesi minori, sono Lorenzo Arcidiacono, Andrea e Massimiliano D’Ambra, Lorenzo Ferlito, Antonino Garozzo, Orazio Garufo, Lorenzo Cristian Monaco, Salvatore Manuel Monaco, Pasquale Pignataro, Santa Pitarà, Giuseppe Platania, Angelo Ragusa, Pietro Antonio Santonocito, Gennaro Antonio Sautto, Luigi Scuderi, Fabio Setteducati, Giuseppe Danilo Tropea e Carmelo Zappalà.
Gli imputati sono difesi dagli avvocati Fabio Presenti, Salvatore Pappalardo, Dario Giuseppe Polizza Favarolo, Giuseppe Ragazzo, Carmelinda Viviana Scarabelli, Salvatore Pace, Graziano Sabato, Leopoldo Perone, Sergio Caccamo, Vincenzo Guarnera, Maria Carmela Barbera, Rosanna D’Arrigo, Giuseppe Macina, Marco Tringali, Ladislao Massari, Ivano Grimaldi, Licinio Albanelli La Terra e Tommaso Manduca.