CATANIA – Ricorsi inammissibili. La Cassazione mette il sigillo “sentenza definitiva” nel processo che vede imputati alcuni degli uomini di fiducia del narcotrafficante di Librino Andrea Nizza, arrestato a gennaio 2017 dai Carabinieri dopo due anni e mezzo di latitanza. Condanne definitive dunque per Giovanni Cavallaro, Franco Magrì, Giuseppe Montegrande, Giovanni Privitera e Danilo Scordino che furono arrestati all’inizio del 2015 dopo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Davide Seminara e dell’ex uomo d’onore Fabrizio Nizza, fratello di Andrea.
Il giovane rampollo della mafia militare aveva preso le redini degli affari criminali del gruppo inserito all’interno della cosca Santapaola. Il Pg aveva chiesto l’esclusione dell’aggravante mafiosa dalle contestazioni, ma la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi dei legali (l’avvocato Francesco Maria Marchese, Rosario Arena, Andrea Gianninò, Salvo Pace e Giacomo Iaria) e ha confermato le condanne inflitte dalla Corte d’Appello di Catania.
Le condanne definitive: Danilo Scordino, 8 anni, Giuseppe Montegrande, 3 anni e 4 mesi, Giovanni Cavallaro, 8 anni e 8 mesi, Giovanni Privitera, 8 anni e 8 mesi, Franco Magrì, 7 anni.