PALERMO – Quattro arresti per mafia ed estorsione a Misilmeri, in provincia di Palermo. Melchiorre Badagliacco, 52 anni, e Salvatore Baiamonte di 53, finiscono in carcere. Arresti domiciliari con braccialetto elettronico per Giuseppe Gigliotta, 62 anni, e Giuseppe Carcimino, 40 anni.
L’operazione dei carabinieri della Compagnia di Misilmeri è coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo. Le accuse contestate a vario titolo nel provvedimento cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari sono associazione per delinquere di tipo mafioso, tentata estorsione, violenza privata, favoreggiamento personale e illecita concorrenza, tutti aggravati dal metodo mafioso.
L’indagine prende le mosse dall’operazione “Fenice” dell’ottobre 2022 che aveva colpito i vertici della famiglia mafiosa di Misilmeri, mandamento di Misilmeri-Belmonte Mezzagno. Oltre alle tentate estorsioni subite da commercianti e imprenditori del luogo ci sarebbe il caso della concorrenza sleale nei confronti di un venditore ambulante.
Dall’inchiesta è emersa la disponibilità di armi da parte dell’organizzazione mafiosa, utilizzate per imporre ed affermare il loro controllo criminale. Il palermitano Carcimino, che abita in corso dei Mille, è indagato per favoreggiamento personale: avrebbe ricoperto il ruolo di “intermediario”, consentendo al capo del mandamento Cosimo Michele Sciarabba, già detenuto, di impartire le direttive e fissare appuntamenti riservati.