La terza sezione del Tribunale di Palermo, presieduta da Daniela Vascellaro, ha condannato quattro imputati.
La pena più alta, dodici anni e 10 mesi, è stata inflitta a Simone Gagliardi, accusato di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni ed esercizio dl gioco clandestino. Dodici anni e 8 mesi li ha avuti Saverio Matranga, sotto accusa per mafia e tentata estorsione. Due anni e due mesi è la condanna inflitta a Rosario Chianello e 10 mesi a Pietro Montalto. Entrambi rispondevano di esercizio del gioco abusivo, mentre il solo Chianello di trasferimento di valori aggravato. Accolta la richiesta del pubblico ministero Amelia Luise.
Il processo è uno dei tronconi nati dal blitz della squadra mobile che nel 2018 colpì il mandamento mafioso della Noce. Gli investigatori tracciarono la scalata al potere di Giovanni Musso. Un potere esercitato anche imponendo ad un sacerdote di ‘benedire’ una festa di quartiere organizzata solo per fare soldi.
Fu l’ex parroco della chiesa del Sacro Cuore a firmare il documento con cui incaricava una ditta per installare le luminarie. Era necessario per ottenere il via libera dagli organismi di pubblica sicurezza. Con la chiesa per committente diventava tutto più facile. Le strade si riempirono di poliziotti della squadra mobile che monitorarono la festa.
Persino gli ambulanti abusivi erano stati costretti a versare una parte considerevole degli incassi. Alla regola del pizzo non si sfuggiva.
Il Tribunale ha riconosciuto un risarcimento danni alle parti civili Addiopizzo, Centro studi Pio La Torre, Federazione antiracket, associazione Antonino Caponnetto.