10 Maggio 2016, 15:45
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PALERMO – Il processo tornava in appello da un annullamento in Cassazione. La nuova sentenza prevede sconti di pena per presunti boss e gregari del clan mafioso di Porta Nuova.
Calogero Lo Presti ha avuto 9 anni e 4 mesi (contro i 14 del primo grado, era difeso dall’avvocato Riccardo Russo), nove anni a Gaspare Parisi (14 anni in primo grado, era assistito da Raffaele Bonsignore), otto anni e cinque mesi a Tommaso Di Giovanni (16 anni in primo grado, era difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Giuseppina Candiotta), dieci anni e due mesi a Francesco Paolo Putano, cinque anni e mezzo a Giovanni Mannino, quattro ani e otto mesi ciascuno a Nicola Milano (otto anni in primo grado, avvocati Michele Giovinco e Deborah Speciale) e Gabriele Buccheri (aveva avuto 10 anni, avvocati Antonio Turrisi e Raffaele Bonsignore).
Già davanti al giudice per l’udienza preliminare, in abbreviato, per Milano era caduta l’ipotesi che fosse uno dei capi promotori del clan che domina nella zona centrale della città di Palermo. Non era andata così per Lo Presti e Di Giovanni indicati come i reggenti del mandamento. Parisi, invece, che per un periodo è stato l’amante della pentita Monica Vitale, avrebbe diretto la famiglia di Borgo Vecchio. Ai suoi ordini avrebbe agito come uomo del racket Gabriele Buccheri. Di pizzo, ma per la famiglia di Palermo centro, sarebbe responsabile anche Francesco Paolo Putano.
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10 Maggio 2016, 15:45