PALERMO – Dopo la seduta di oggi in ci il governo ha incassato un sonoro no all’articolo uno della legge fioccano le reazioni degli esponenti della maggioranza che appoggia l’esecutivo targato Musumeci (leggi qui). Ieri la coalizione aveva tenuto evitando che il testo della legge non tornasse in commissione Ambiente. Qualche assenza in più e qualche franco tiratore ha messo in ginocchio la maggioranza ma per gli esponenti del centrodestra dall’opposizione c’è un atteggiamento da “irresponsabili, inaffidabili e vanagloriosi”
Alessandro Aricò si schiera contro chi ha chiesto il voto segreto. “È stato – sentenzia- un gesto politicamente imperdonabile, ancor più grave poiché su temi così delicati tutti noi abbiamo il dovere di metterci la faccia”. “Troppe ombre – ha aggiunto – si annidano da anni su questo settore, troppi interessi privati a danno dei siciliani e dei conti della nostra Regione. Per una questione etica e di trasparenza sarebbe stato doveroso votare alla luce del sole, non nascondendosi, ma purtroppo le opposizioni con la complicità di alcuni franchi tiratori della coalizione di governo hanno dato vita a una della pagine più nere della storia recente dell’Ars. Rallentando o peggio ancora bloccando l’iter di questa riforma si fa un pessimo servizio ai siciliani e si perpetua un sistema – quello attuale di gestione dei rifiuti in Sicilia- che non funziona, produce miliardi di euro di debiti e sporcizia nelle strade. A chi giova mantenere immutato tutto ciò?”
Usa parole più dure Giusi Savarino, deputata di Diventerà Bellissima e presidente della commissione Ambiente che ha elaborato il disegno di legge: “Sono schifata dal comportamento dei colleghi in Aula. Ieri con tutti i colleghi avevamo stabilito alla luce del sole, di comune accordo, di votare i primi articoli della riforma sui rifiuti. E oggi in aula le opposizioni si rimangiano la parola data neanche 24 ore prima”. Alla parlamentare il quadro è chiaro. “Lo dico senza timore di smentita – afferma- , il Movimento cinque stelle vuole bocciare una legge del tutto simile a quella che ha proposto, solo per la vanità di affossare il governo. Certi comportamenti dal ‘solito Pd’, il Pd del sistema Montante, potevo anche immaginarli ma dal ‘nuovo che avanza’ no! Non potevo immaginare che dopo anni di opposizione si alleasse con il sistema che aveva combattuto. Oggi abbiamo visto solo irresponsabili, inaffidabili e vanagloriosi”
La presidente della quarta commissione racconta anche i retroscena del lavoro in che ha portato al ddl. “Hanno proposto emendamenti e li abbiamo apprezzati ed integrati nella legge – racconta -, ci hanno chiesto ulteriore confronto e glielo abbiamo dato, adesso però le scuse stanno a zero: non basterà mai il confronto e non ci sarà mai sufficiente dialogo se una cosa non la si vuole fare. Oggi è la dimostrazione che purtroppo qualcuno la riforma non la vuole fare”.
Per Carmelo Pullara, capigruppo dei Popolari e autonomisti – idea Sicilia la bocciatura del primo articolo del ddl rifiuti è un “dispetto alla Sicilia”. “Questo parlamento ,tutto, è stato eletto dai siciliani con la speranza di portare la Sicilia fuori dal disastro ereditato – continua Pullara – dal precedente governo. Oggi l’opposizione, con la sua richiesta di voto segreto , ha certificato che preferisce mantenere lo status quo . Non possiamo accettarlo e chiediamo al presidente Musumeci di mantenere viva la speranza per un futuro migliore della nostra terra . Alle opposizioni – conclude – chiediamo responsabilità perché non è con ‘il tanto peggio tanto meglio’ che si fanno gli interessi della Sicilia”.
“Stasera – afferma invece il capogruppo di Forza Italia Tommaso Calderone – si è consumata una delle peggiori ipocrisie dell’opposizione a trazione Pd e M5S, per evitare che il Governo mettesse ordine a una condizione disordinata del sistema rifiuti in Sicilia. Si sono arrampicati sugli specchi parlando di piano di rifiuti o di altri specchietti per le allodole. La riforma serve adesso, per razionalizzare un sistema che oggi è carente in tutta la Regione, la quale è sull’orlo di un’emergenza ambientale, dovuta all’esigenza di pianificare una corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti, che solo tale riforma può garantire. Questa per la Sicilia è una riforma epocale – conclude il capogruppo Calderone – e proprio per questo non dovrebbe esserci maggioranza e opposizione perché tutti dovremmo remare dalla stessa parte per il bene dei cittadini.La cosa più indecente, e mi attiverò nelle opportune sedi affinché questo venga abolito, è il voto segreto, il quale mortifica la Sicilia e il parlamento siciliano. Bisogna sempre avere il coraggio delle proprie scelte, senza mai nascondersi dietro al voto segreto”.
Anche Antonio Catalfamo, capogruppo di Fratelli d’Italia, si schiera contro il voto segreto. Per il deputato del partito di Giorgia Meloni si è assistito a un “ostruzionismo strumentale che ha prodotto l’ennesimo pantano”. “Si continua a bloccare l’aula sulle riforme importanti attraverso meccanismi di fatto inusuali per questo tipo di votazioni. – afferma Catalfamo che ha aggiunto: Un gioco squallido dove chi compie attentati istituzionali come questi sceglie di proposito di non metterci la faccia perché protetto dalla segretezza. Ma su decisioni così importanti non si può nascondere la mano che spara. Condanniamo fermamente questo atteggiamento irresponsabile da parte dell’opposizione: chi non ci mette la faccia non merita il rispetto degli elettori siciliani.”
Proprio ai dem e ai pentastellati è rivolto l’attacco di Eleonora Lo Curto capogruppo dell’Udc. “Il voto segreto che ha portato alla bocciatura dell’articolo uno della legge di riforma dei rifiuti – dice la parlamentare – è espressione dello strabico esercizio della responsabilità morale esercitata dalle opposizioni che questa sera hanno gettato la maschera. Abbiamo capito che in Sicilia il Pd e i Cinque stelle intendono agire secondo la logica tanto peggio tanto meglio. Ricordiamoci che il precedente governo regionale targato Pd è responsabile del disastro che si è creato nel sistema dei rifiuti che ha prodotto milioni di euro di debiti che pesano sulle tasche dei cittadini”.