Maletto, è scontro: il Tar reintegra una consigliera dell'opposizione

Maletto, è scontro: il Tar reintegra una consigliera dell’opposizione

Per quanto riguarda Luca Saitta, il Cga riapre la partita. Ma scattano le denunce

CATANIA – Quella di sabato scorso doveva essere la giornata del reintegro e, forse, anche della riconciliazione. Invece no. A Maletto, ai piedi dell’Etna, non è ancora arrivato il momento per deporre l’ascia di guerra e dimenticare i veleni dell’ultimo anno.

Parola ai giudici

Neanche dopo quanto espresso dal Tar di Catania, che ha accolto il ricorso presentato della consigliera di opposizione Maria Foti contro la sua decadenza. E neanche dopo quanto disposto dal Cga di Palermo in merito a Luca Saitta. Anche lui aveva presentato ricorso ai giudici amministrativi catanesi, ma con esito differente rispetto alla collega.

Per questo motivo, Saitta si è appellato al Consiglio di giustizia amministrativa della Regione siciliana, ottenendo intanto una sospensiva che – secondo una certa interpretazione – avrebbe potuto consentirgli il provvisorio ritorno in aula.  (Il merito del ricorso sarà affrontato in una seduta la cui data deve essere ancora comunicata).

I fatti

Riavvolgiamo il nastro e mettiamo ordine ai fatti. Il caso risale al maggio scorso, quando la maggioranza che sostiene il sindaco Giuseppe Capizzi ha votato in blocco per l’azzeramento in toto del gruppo d’opposizione (SìAmoMaletto). Il motivo della decadenza stava tecnicamente nel numero di assenze fatte nell’anno 2023, tant’è che la proposta di voto era stata redatta a novembre senza approdare in aula nell’immediato.

Nel frattempo, accade anche dell’altro che fa surriscaldare gli animi all’interno del palazzo comunale. A marzo del 2024, il sindaco risulta indagato a Messina. L’opposizione chiede le dimissioni; la maggioranza, ovviamente, gli fa scudo.

Ed è in questo clima che si arriva al voto di maggio che ha messo fuori gioco i quattro esponenti della minoranza, nonostante l’assessorato regionale alle Autonomie locali avesse preventivamente suggerito di non attivare procedure che nascondessero il fumus dello “scontro politico”. La maggioranza, però, è andata comunque avanti.

Da allora, le quattro postazioni dell’opposizione sono rimaste vacanti, perché i consiglieri non eletti della lista (SìAmoMaletto) non hanno voluto procedere alle surroghe, rinunciando ai seggi.

I tribunali

A margine del voto di maggio, il consigliere Saitta aveva annunciato il ricorso “per ristabilire la legalità a Maletto”. E così è stato. La questione è infatti finita nei calendari dei tribunali. Come detto: i magistrati amministrativi catanesi, a luglio, non gli hanno dato però ragione, accogliendo invece la richiesta di Foti.

Un doppio pronunciamento che non è rimasto senza conseguenze. La presidente del consiglio comunale, Michela Gambino, convocando il senato cittadino in data 14 settembre, ha inserito al primo punto dell’ordine del giorno la “presa d’atto delle sentenze del 9 luglio del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia. Adozione Atti conseguenziali”.

Il consiglio di sabato

Sabato, Maria Foti è stata reintegrata in consiglio comunale. Nonostante la decisione del Cga fosse stata comunicata per tempo agli uffici comunali, a Saitta non è stato consentito di prendere possesso dello scranno. In aula sono dunque intervenuti i vigili urbani, mentre il diretto interessato si è poi presentato dai carabinieri a denunciare la presidente del consiglio e il segretario comunale.

“È stato l’ennesimo sopruso ai danni di una minoranza già espugnata illegittimamente” ha detto Saitta a LiveSicilia. “Abbiamo sostenuto delle ragioni che erano giuste e giudici ce lo hanno riconosciuto. Anche per questo devo ringraziare i miei legali – Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Fabio Di Cara – che mi hanno sostenuto”.   


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