Maletto, il Cga: illegittimo il voto sulla decadenza dell'opposizione

Maletto, il Cga: illegittimo il voto sulla decadenza dell’opposizione

Il Comune e i consiglieri di maggioranza condannati al pagamento delle spese legali

MALETTO (CATANIA) – Il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha stabilito l’illegittimità del voto che ha portato alla decadenza del consigliere comunale malettese Luca Saitta. E ha condannato il Comune e i consiglieri della maggioranza al pagamento in solido delle spese dei due gradi di giudizio, per un totale di 5mila euro.

La decisione è stata raggiunta il 26 giugno scorso, ma è stata pubblicata soltanto oggi. E mette probabilmente la parola fine alla lunga querelle avviata ufficialmente nel maggio del 2024, quando il civico consesso ha votato la decadenza in blocco dei quattro consiglieri di minoranza per il numero di assenze registrate, alcune delle quali motivate però da ragioni politiche.

Nello specifico, a Saitta erano state contestate – sulla scorta dell’articolo 16 dello statuto comunale – le tre assenze avute durante l’anno solare. Ed è proprio su queste, giustificate da motivi di lavoro, che i giudici amministrativi si sono soffermati già nel primo grado, accogliendo le tesi dei legali Luigi Rubino e Giuseppe Impiduglia.  

È stato ribadito, infatti, che Saitta “non è un lavoratore dipendente, ma svolge attività di lavoro autonomo quale amministratore unico di una società e ha dichiarato, sotto la propria responsabilità, che nei giorni delle sedute consiliari in cui è risultato assente si trovava in altre città per pregressi impegni”.

La questione amministrativa ha però anche un impatto politico. Il Cga ha infatti stigmatizzato la condotta della maggioranza che supporta il sindaco Giuseppe Capizzi. Sostenendo che ci sono elementi che “lasciano ipotizzare un uso improprio dell’istituto della decadenza”.

E spiegano: “Il procedimento ha coinvolto infatti tutti i consiglieri di minoranza che avevano posto in essere una protesta politica contro il sindaco e la sua maggioranza, configurandosi come strumento di neutralizzazione dell’opposizione piuttosto che come legittimo esercizio del potere sanzionatorio”.


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