PALERMO – Il tram è già partito, ma presto potrebbe fermarsi senza che nemmeno un passeggero vi abbia ancora messo piede. Eccolo il paradosso di una delle più importanti infrastrutture italiane, ormai completata e pronta a solcare i binari: i convogli bianchi già da mesi percorrono la linea 1, che da Roccella arriva fino alla Stazione centrale, e da qualche giorno sorprendono gli abitanti di Borgo Nuovo che vedono passare i treni per le prove tecniche.
Il sistema tranviario è ormai in fase avanzata, tanto che la commissione ministeriale di collaudo ha dato il via libera alla linea 1, autorizzando il pre-esercizio, e ha “diplomato” i primi conducenti. Il termine del resto è noto: le tre linee andranno attivate entro l’anno, come ha più volte annunciato l’amministrazione Orlando, dando il via a una rivoluzione della mobilità.
Peccato, però, che i convogli potrebbero fermarsi prima ancora che i passeggeri vi salgano a bordo. Per trasportare gli utenti, infatti, è necessario che l’Amat diventi ufficialmente il soggetto a cui affidare la gestione del servizio: un passaggio che a Palazzo delle Aquile danno per scontato, ma che è legato all’approvazione dell’adeguamento del contratto di servizio da parte del consiglio comunale. Un atto approvato in giunta oltre un mese fa, dopo un iter travagliato e lunghissimo, ma che ancora non è approdato a Sala delle Lapidi.
Il contratto è infatti fermo ancora negli uffici per i necessari pareri. Considerato che le commissioni consiliari avranno due settimane di tempo per esprimersi, l’atto potrebbe arrivare in Aula non prima di fine mese, prima che si discuta del bilancio. E considerato che si tratta di un documento particolarmente complesso, che prevede anche le tariffe per le Ztl, c’è da scommetterci che l’iter sarà travagliato e potrebbe protrarsi fino a dicembre inoltrato. Il rischio, insomma, è che terminato il pre-esercizio i tram debbano fermarsi, senza poter far salire a bordo i passeggeri. Una corso contro il tempo per evitare che la scommessa sulla nuova mobilità non si trasformi in un flop.