PALERMO – Il Prusst 63, ovvero il progetto presentato da Fintecna per la riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi, non smette di scatenare polemiche. Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di un grande albergo a sette stelle, di centri commerciali, di un parcheggio multipiano, di una sala congressi, di uffici e perfino di una multisala per un investimento da oltre 52 milioni di euro e ha già provocato le proteste dei dipendenti del Cantiere navale.
“Non condivido in pieno le rassicurazioni date dal presidente della commissione Attività produttive Paolo Caracausi – dice il consigliere dell’Ottava circoscrizione Carlo Dones (Sel), che ha partecipato all’incontro di lunedì scorso con l’ingegner Edoardo Gentilucci della Fintecna – alcune preoccupazioni restano e riguardano molteplici aspetti e criticità della realizzazione dell’opera in questione”.
“Non si capisce perché oggi sia venuta meno l’incompatibilità tra i Cantieri navali e l’albergo – spiega Dones – che, seppur certificata in un protocollo del 2010, oggi scompare solo per il fatto di aver spostato la struttura di qualche decina di metri, che sorgerebbe così peraltro vicino Villa Igea che già soffre della mancanza di ospiti e chiude per alcuni mesi all’anno. Inoltre Fintecna controlla anche Fincantieri e non vorremmo che stesse puntando solo sul Prusst pensando che l’attività dei Cantieri cesserà da qui a qualche anno”.
Ma elemento centrale del progetto di riqualificazione è, secondo Dones, il centro commerciale che, sebbene vietato dal consiglio comunale, potrebbe comunque trasformarsi in un grande punto vendita monomarca che aggraverebbe la già difficile situazione dei commercianti del quartiere Montepellegrino. “La domanda che quindi poniamo al presidente Caracausi e a tutta l’amministrazione comunale – continua il consigliere – che ha fatto dell’implementazione dei centri commerciali naturali e della tutela del piccolo commercio una delle sue bandiere, è se abbiano seriamente valutato queste ricadute, se queste vengano considerate un effetto collaterale accettabile sull’altare della realizzazione dell’opera o meno. Anche Federalberghi ci dice che costruire nuove strutture ricettive è un errore e la multisala rischierebbe di far chiudere altre sale cinematografiche storiche”. Lunedì ci sarà un nuovo sopralluogo, ma intanto Sel chiede lo stop del progetto: “Siamo contrari a questo Prusst – conclude Dones – e ci appelliamo all’amministrazione affinché riveda la sua posizione in merito”.