Manlio Messina lascia FdI: "Valuterò se proseguire il mandato"

Manlio Messina lascia FdI: “Valuterò se proseguire il mandato”

Le parole del deputato catanese

CATANIA – “Comunico la mia decisione di lasciare il partito Fratelli d’Italia e di rassegnare le dimissioni dal gruppo parlamentare. Non aderirò ad altri partiti, né ora né in futuro”.

Sono le parole di Manlio Messina, deputato catanese ed ex assessore al Turismo della Regione Siciliana, che pochi mesi fa si era dimesso da vice capogruppo vicario del partito.

Dimissioni che arrivarono contemporaneamente alla nomina del commissario Luca Sbardella in Sicilia.

Messina e le dimissioni da FdI

Manlio Messina è stato uno degli aderenti della prima ora a Fratelli d’Italia, quando era consigliere comunale di Catania.

“Nei prossimi giorni – ha aggiunto – valuterò con senso di responsabilità se proseguire il mio mandato parlamentare, continuando a sostenere il Presidente Giorgia Meloni e il suo Governo, oppure se concludere anticipatamente questa esperienza, lasciando anche il ruolo da deputato”.

Il deputato ha parlato del suo percorso nel partito, “un’esperienza intensa, che ha rappresentato la mia passione e il mio impegno più autentico verso la politica, a cui ho dedicato gran parte della mia vita”.

“I gabbiani, lo sapete anche voi – scrive Messina su Facebook – non vacillano, non stallano mai. Stallare, scomporsi in volo, per loro è una vergogna, è un disonore! Continueremo a volare liberi e felici come un tempo!”.

“Messina ha aderito al gruppo Misto”

“Comunico che, con lettera pervenuta in data 31 luglio 2025 – ha detto Giorgio Mulè, presidente di turno della Camera – il deputato Manlio Messina, già iscritto al gruppo parlamentare Fratelli d’Italia, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare ‘Misto’, cui risulta pertanto iscritto”.

Fratelli d’Italia sta attraversando un momento particolare in Sicilia, dopo le tensioni degli ultimi mesi, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e l’assessore al Turismo Elvira Amata sono indagati dalla procura di Palermo, si sono detti estranei alle accuse, ma gli scossoni politici arrivano a Roma, dove, oggi, Galvagno è stato ascoltato dai probiviri del partito.

Amata, invece, ha chiesto di essere interrogata dai Pm palermitani.


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