PALERMO – Doveva essere il giorno in cui si partiva spediti in commissione per affrontare gli emendamenti a bilancio e finanziaria. Ma la seduta di questa mattina è stata rinviata prima alle 15,30 e poi alle 17. E infine, nel pomeriggio è arrivato un altro rinvio alle 10 di domani.
A guastare i piani della commissione Bilancio, è stato il ko della Regione davanti alla Corte dei conti. Le Sezioni Riunite, come scritto da Livesicilia venerdì scorso, hanno infatti respinto il ricorso della Presidenza della Regione contro il giudizio di parifica sul rendiconto dell’anno 2017. C’è un disavanzo di oltre due miliardi da colmare, si potrà rientrare nel lungo periodo, ma i calcoli fatti sono da rifare. E oggi a Palazzo dei Normanni si sussurrava che a conti fatti dovrebbero mancare all’appello una cinquantina di milioni. “Al momento sono previsti 17 milioni e mezzo, dobbiamo arrivare a 71 milioni, quindi mancano 53 milioni”, conferma il presidente Riccardo Savona, ricordando che “al governo spetta l’onere della proposta”. Che si attende per domattina. E così, dopo più di una falsa partenza la scorsa settimana – fino alla conferenza dei capigruppo che ha sbloccato l’impasse – i documenti contabili restano ancora al palo all’Ars. Quando mancano dieci giorni alla scadenza dell’esercizio provvisorio.
“Improvvisamente il governo Musumeci si accorge che la manovra non quadra e anche oggi la commissione Bilancio è stata rinviata con un nulla di fatto a domattina”. Lo dicono il capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo e i componenti della commissione Bilancio Baldo Gucciardi e Luca Sammartino. “È incredibile che dopo la sentenza della Corte dei Conti il governo non abbia ancora provveduto ad approvare in giunta la nota di variazione necessaria a ripianare il disavanzo per consentire all’Assemblea regionale siciliana di procedere all’approvazione del Bilancio di previsione 2019. Questo inutile temporeggiare del governo – continuano – danneggia le attività produttive, l’occupazione e i Comuni che aspettano, dall’applicazione della manovra, le risorse necessarie per gli investimenti e per garantire i servizi ai cittadini e alle imprese. La Sicilia non può più aspettare un governo immobile ed improduttivo che ad oltre un anno dall’insediamento non ha ancora iniziato a governare Regione”.
Intanto oggi Claudio Fava ha annunciato la presentazione di un “corposo pacchetto di emendamenti” al collegato, che riguardano tra l’altro la partenza delle Zes (Zone economiche speciali), un piano industriale per il mediocredito regionale, una ricognizione della situazione dell’incremento elettromagnetico e incentivi per il trasporto pubblico dei regionali. Per Fava “rimane un giudizio fortemente negativo” sull’impianto della manovra. I ritardi nell’istituzione delle Zes sono oggetto anche di due interpellanze parlamentari presentate dalle deputate del M5S Valentina Zafarana e Gianina Ciancio.