Mare nostrum, Bianco si offre | "Catania sia sede del Frontex" - Live Sicilia

Mare nostrum, Bianco si offre | “Catania sia sede del Frontex”

Nella missiva, inviata anche al presidente dell'Ue Barroso, si sottolinea come sia "di tutta evidenza che l'Agenzia Frontex", con sede a Varsavia, "non può non avere un avamposto nel Mediterraneo".

Lettera del sindaco a Letta
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CATANIA. “Al centro dei flussi migratori c’è sempre la Sicilia, frontiera dell’Europa. Accogliamo l’appello del presidente Napolitano per dare all’Agenzia i mezzi per operare subito nel Mare nostrum”. Lo afferma il sindaco Enzo Bianco offrendo la città come sede del Frontex nel Mediterraneo. Lo fa con una lettera aperta al presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, al ministro degli Esteri Emma Bonino, al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, al presidente di turno dell’Unione europea Dalia Grybauskait e al presidente del Parlamento europeo Martin Schultz. Nella missiva si sottolinea come sia “di tutta evidenza che l’Agenzia Frontex”, con sede a Varsavia, “non può non avere un avamposto nel Mediterraneo”. Ecco dunque la candidatura di Catania, “città servita da un importante aeroporto, ben collegato con tutt’Europa, e da un porto di grande rilievo, che fanno sistema con altri porti (Augusta e Pozzallo) e aeroporti (Sigonella e Comiso) a breve distanza”. Si sottolinea inoltre come nel territorio della Provincia, a Mineo, si trovi un Centro di accoglienza per richiedenti asilo e come di recente Catania sia diventata uno degli obiettivi dei nuovi flussi migratori: il 12 agosto scorso sei migranti sono morti annegati, a pochi passi dalla spiaggia. “Come Comune di Catania – ha spiegato Bianco – abbiamo voluto raccogliere l’appello del Presidente Napolitano che ha chiesto di dare al Frontex mezzi adeguati per operare senza indugio nel Mediterraneo. Noi, per collaborare attivamente, siamo disponibili a destinare un immobile nel centro storico cittadino come sede dell’Agenzia”. Bianco ricorda anche che l’idea del Frontex nacque da un accordo da lui stretto a Catania nel 2001, come ministro dell’Interno, con l’allora commissario europeo della Giustizia e degli Affari interni Antonio Vitorino. (ANSA).


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