Conferma di 28 ergastoli e delle condanne inflitte in primo grado. Queste le richieste dei pm Fabia D’Anna e Salvatore Scaramuzza nel processo di appello dell’operazione Mare Nostrum (130 imputati) che si celebra nell’aula bunker del carcere di Gazzi e che tratta tutti i fatti di sangue commessi nell’hinterland di Barcellona Pozzo di Gotto negli anni Novanta. Tra le richieste la conferma della condanna al presunto boss di Barcellona Giuseppe Gullotti, che sta già scontando 30 anni per l’omicidio Alfano (vicenda non compresa in questo processo) e ai fratelli Calogero e Vincenzino Mignacca, personaggi di primo piano della mafia di Tortorici. La parola passa ora alle difese prime del verdetto che si prevede tra circa un mese. Il procedimento di secondo grado è stato caratterizzato dall’acquisizione di un “testamento” privato del pm Olindo Canali, che ha espresso perplessità sulla sua attività come magistrato a Barcellona creando numerose e l’avvio di un procedimento davanti al Csm.
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