Col cappello di paglia in testa di Maria Grazia Cucinotta svetta tra le bancarelle del pesce nello storico mercato arabo del Capo a un passo da Porta Carini a Palermo. Alle spalle del blindato Palazzo di Giustizia, i commercianti l’hanno gia’ riconosciuta e un popolo di telefonini, tra un pescespada mozzato e alcune cassette di ciliegie, si accaparra una foto con la star di casa nostra. Forte dei suoi 180 centimetri d’altezza, l’attrice messinese raggiunge Casa Balmossiere, la dimora storica del pittore Gaspare Serenario, insigne espressione dell’arte pittorica sacra del Settecento palermitano.
”Per il cinema produrro’ quest’anno una commedia cinese – dice – molto divertente e saro’ anche la protagonista del film ”U’scuro”, scritto dal palermitano Paolo Pintacuda che proprio l’anno scorso ha vinto il premio di sceneggiatura Salinas’. Maria Grazia Cucinotta è oggi la madrina del Sicilia Queer Filmfest, il primo festival cinematografico internazionale di cinema d’autore a tematica glbt (gay, lesbica, bisex e transgender) realizzato nel sud d’Italia, in programma fino a lunedì prossimo, ed e’ giunta nel capoluogo siciliano per assegnare, stasera al cinema Rouge et Noir, i premi del Concorso Internazionale. ”L’ho fatto gratuitamente per assistere dal vivo a questo nuovo vento di cambiamento che sta spirando anche a Palermo” ha precisato la protagonista del ”Rito” l’ultimo film di Mikael Hfstroem, accanto al premio Oscar Anthony Hopkins.