Martina Gentile: "Ho voluto bene a Messina Denaro ma ho sbagliato" - Live Sicilia

Martina Gentile: “Ho voluto bene a Messina Denaro ma ho sbagliato”

Interrogatorio di garanzia per la figlia di Laura Bonafede

PALERMO – Martina Gentile si avvale della facoltà di non rispondere, ma chiede di fare dichiarazioni spontanee. Davanti al giudice per le indagini preliminari Alfredo Montalto la donna spiega di trovarsi in stato confusionale. Dice che da bambina ha voluto bene a Matteo Messina Denaro, ma ultimamente ha capito di avere sbagliato. Sono tutte da interpretare le parole della giovane donna arrestata con l’accusa di avere favorito il padrino facendo da postina per le comunicazioni tra la madre, Laura Bonafede, e il capomafia durante la latitanza.

L’interrogatorio di garanzia dopo l’arresto della scorsa settimana si è svolto al commissariato di Mazara del Vallo. Martina Gentile, supplente in una scuola a Pantelleria, è detenuta agli arresti domiciliari. A cosa si riferiscono quelle parole sui sentimenti che in passato ha provato per il sanguinario stragista? Al periodo in cui, secondo la procura di Palermo, avrebbero vissuto tutti insieme come una famiglia? La madre e Messina Denaro hanno avuto una lunga relazione sentimentale. Si erano allontanati per evitare di essere scoperti dagli investigatori, ma di recente erano tornati ad incontrarsi.

Nei confronti di Martina Gentile, Messina Denaro provava grande affetto. Nella corrispondenza sequestrata al capomafia la descriveva come la figlia che avrebbe voluto avere in un periodo in cui i rapporti con la figlia legittima, Lorenza, non erano idilliaci. E Martina Gentile ricambiava l’affetto. Il padrino le aveva fatto avere in regalo per la figlia una collana Bulgari. Un rapporto speciale in loro, nonostante Laura Bonafede fosse sposata con un ergastolano, ma ora la figlia si dice pentita per i suoi sentimenti: “Ho sbagliato”. Parole che confermerebbero il suo rapporto con il latitante.

Martina Gentile spiega di essere andata a Pantelleria per allontanarsi dal contesto familiare dopo essersi resa conto, leggendo gli articoli sul latitante finito in carcere, della gravità della vicenda.


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