Mary Poppins a rischio chiusura| Lavoratori e famiglie in piazza - Live Sicilia

Mary Poppins a rischio chiusura| Lavoratori e famiglie in piazza

I dettagli. LE FOTO

LA PROTESTA
di
4 min di lettura

CATANIA – Hanno manifestato, stamattina, in piazza Università bambini, famiglie, dipendenti e operatori dell’istituto educativo e assistenziale Mary Poppins e dell’associazione Primavera che si occupa del centro diurno per minori situato nello stesso istituto a Librino. La scuola Mary Poppins è nata, con un progetto di finanza, circa venti anni fa e quest’anno ha subito tagli ai finanziamenti destinati al welfare comunali del 50%. Questo significa una riduzione drastica del numero di minori e dei lavoratori. Sono 190 i ragazzi che frequentano la Mary Poppins e circa 100 quelli del centro.

La scuola ha continuato a erogare in questi mesi il servizio ai minori senza diminuire il numero degli alunni che, secondo i tagli ai finanziamenti, dovrebbero essere circa 60 in meno con la conseguente riduzione del personale. Giovanna Giampiccolo è, dal 2016, un’insegnante della scuola primaria dell’istituto Mary Poppins. “Come si fa a scegliere tra i bambini quali potranno frequentare l’istituto e quali no. Come possiamo dire loro “sai da oggi non puoi più venire”, Una situazione – continua Giovanna – molto difficile pensando anche al quartiere dove operiamo. Librino io lo conosco bene e una struttura come questa diventa di fondamentale importanza per tutti. Per le famiglie e per i bambini. Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni che invece di aiutare le realtà che operano in periferia fanno l’esatto contrario”. A rischio anche i posti di lavoro. Sono 60 i lavoratori della Mary Poppins e del centro diurno per minori a rischio che temono la chiusura definitiva del centro e la conseguente riduzione di personale nell’istituto. Anna Pennisi è il presidente dell’istituto Mary Poppins e dell’associazione Primavera che si occupa del centro diurno per minori. “L’ultima nota dell’assessorato che abbiamo ricevuto è datata 13 marzo 2020, in piena emergenza Covid-19, e confermava il taglio del 50% dei fondi comunali”. L’istituto Mary Poppins anche durante l’emergenza dovuta al contrasto del Coronavirus e il conseguente lockdown non si è fermato. “Abbiamo attuato la didattica a distanza, abbiamo aperto le nostre porte alla famiglie in difficoltà – continua Pennisi – grazie all’aiuto di tanti privati.

Abbiamo accolto l’invito del Presidente del Consiglio che ha fatto un appello al terzo settore per aiutare le classi deboli con la distribuzione di pacchi alimentari”. Sarà il TAR a decidere la sorte dell’istituto Mary Poppins del suo centro diurno che, ricordiamo,+ è l’unico sul territorio etneo ad essere certificato dalla Regione Siciliana con “progetto di finanza” e dei suoi lavoratori. “Abbiamo un programma pluriennale, lavoriamo in un quartiere a rischio e dovevamo essere una struttura protetta dal dissesto finanziario – precisa Pennisi – ma siamo, invece, l’unica struttura ad aver ricevuto un taglio dei finanziamenti pubblici e destinati ai servizi d’assistenza del 50%. Tutto in contrasto con i contratti in essere”. L’assessore ai servizi sociali Giuseppe Lombardo replica così. “Mi sorprende questa protesta. La nostra amministrazione è in dissesto e non possiamo più far fronte a una spesa di 2.200.000 euro – precisa l’assessore Lombardo – non sappiamo nemmeno quando e se verranno erogati fondi per il terzo settore dal governo centrale.Per ora solo annunci. Forse qualcosa si potrà fare in vista delle attività estive. Confidiamo nell’operato della Regione”.

L’istituto Mary Poppins ha già presentato il piano di riapertura con tutte le misure di sicurezza descritte nel dpcm governativo che comprende le attività estive. “Abbiamo già preparato due progetti per la riapertura di giorno 15 giugno come da dpcm – dichiara Pennisi – uno per l’istituto e l’altro per il centro diurno con il rispetto di tutte le misure e le norme di sicurezza contro il contagio da Coronavirus. Li abbiamo inviati venerdì scorso in assessorato”. L’istituto Mary Poppins e il centro diurno non interromperanno la loro attività a seguito della diminuzione dei fondi, aspettando la sentenza del TAR. In piazza Università, insieme a mamme, bambini, operatori e insegnanti dell’istituto Mary Poppins, anche i sindacati. “Non accettiamo che il Mary Poppins venga chiuso – dice Giusy una delle mamme presenti in piazza – è una scuola, non un sottoscala o un garage dismesso. I bambini, i nostri bambini hanno diritto alla normalità che noi non abbiamo avuto e continuiamo a non avere. Altrimenti si dica chiaro senza più menate sul, come si chiama? Sul welfare e via discorrendo. In questo momento i nostri figli e tutti i bambini devono frequentare strutture idonee e con tutti gli standard di sicurezza.” In piazza, stamattina, a fianco di lavoratori e famiglie la Cisl, Cgil e Ugl.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI