PALERMO – Processo Open Arms, l’assoluzione di Matteo Salvini, con formula piena, divide il mondo politico. Il centrodestra è compatto attorno al ministro delle Infrastrutture, ma dal mondo delle associazioni e da sinistra arrivano le frecciate.
Salvini assolto, il centrodestra è compatto
Poco dopo la notizia dell’assoluzione del leader della Lega, tra i primi commenti che scorrono tra le agenzie c’è quello della presidente del consiglio Giorgia Meloni, che esprime “grande soddisfazione. Un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli”.
Il presidente della Regione Renato Schifani accoglie “con gioia la sentenza di assoluzione con la motivazione che ‘il fatto non sussiste’. Una formula che non lascia dubbi e che conferma la correttezza del suo operato di cui sono sempre stato certo”.
“Auspico che questo verdetto contribuisca a riportare serenità nel dibattito pubblico – conclude Schifani – su temi così delicati e ad alimentare un clima di collaborazione istituzionale nell’interesse dei cittadini”.
Non si fa attendere anche l’intervento di Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare: “Esprimo la mia soddisfazione per la piena assoluzione di Matteo Salvini. C’è ancora speranza per una magistratura che non sia in nessuna parte politicizzata”.
Le parole dei ministri Giorgetti e Calderoli
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, raggiunto dai giornalisti alla Camera, confida di aver “appena sentito Salvini, sono contento per lui – ha detto – per lo Stato italiano. Ha avuto il suo coraggio per ribadire un principio che sembra elementare ma che invece tutti in qualche modo adesso devono rispettare”.
Roberto Calderoli, alla guida del dicastero per gli Affari Regionali e le Autonomie si dice “lieto, e per nulla sorpreso, dell’assoluzione per Matteo Salvini nel processo Open Arms”.
“Non mi aspettavo un altro esito – sottolinea Calderoli – semplicemente perché non lo ritenevo in alcun modo possibile. Oggi i giudici, con questa sentenza di assoluzione, hanno deciso che difendere i propri confini non è un reato!”.
Il sostegno di Piantedosi e Nordio
Soddisfatto anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Sono infinitamente felice per Matteo Salvini. Ma soprattutto, da cittadino e da ministro, sottolineo l’importanza di questa sentenza che riafferma un principio importantissimo: non si può mettere sotto processo la linea politica di un governo”.
“Onore a questi magistrati coraggiosi – commenta il ministro della Giustizia Carlo Nordio -. Questo processo non si sarebbe nemmeno dovuto iniziare, come scrissi anni fa, come editorialista. Grave è stata invece la decisione politica di autorizzare questo processo, in contrasto con la legge costituzionale che tutela la carica ministeriale”.
L’abbraccio dei leghisti siciliani
Poco dopo la lettura del dispositivo di assoluzione, in aula è scattato l’applauso. Numerosi gli esponenti della Lega presenti.
I deputati regionali Salvo Geraci, Luca Sammartino, Mimmo Turano, Vincenzo Figuccia e Pippo Laccoto non hanno dubbi: “Salvini non poteva che essere assolto perché il fatto non sussiste. Confidavamo molto nella decisione della corte di Palermo, perché proprio a Palermo questo falso reato è stato l’espediente per una feroce battaglia politica che aveva solo un obiettivo, quello di abbattere un leader politico che ha fatto ciò che aveva promesso: difendere i confini italiani”.
E ancora, insistono i leghisti dell’Ars: “Chi voleva processare Salvini, voleva in realtà processare l’Italia e una delle sue istituzioni più importanti. È stato un assalto alla Costituzione, al potere costituito, che meritava questa risposta da parte di un collegio responsabile che ha esaminato i fatti e ha deciso in maniera chiara”.
Il senatore Nino Germanà, commissario della Lega in Sicilia, parla di una “vittoria di tutto il Paese. Come abbiamo sempre sostenuto, difendere i confini e la nostra sicurezza nazionale non è un reato, ma un dovere. Salvini ha sempre agito nell’esclusivo esercizio delle sue funzioni a tutela dell’Italia”.
La sentenza e le critiche
Matteo Renzi, leader di Italia Viva accoglie positivamente la sentenza, ma condanna politicamente l’operato di Salvini: “L’assoluzione di Matteo Salvini è una buona notizia – dice Renzi – e non possiamo che esserne contenti. È la conferma che la strada è difendersi nel processo e non dal processo. La condanna di natura squisitamente politica – conclude – per la sua gestione migratoria tuttavia resta”.
Non ci sta Oscar Camps, fondatore dell’Ong Open Arms: “Il dispiacere è soprattutto per le persone, che come abbiamo detto dal primo minuto, sono state private della loro libertà. Aspettiamo le motivazioni dei giudici, per valutare se appellare la sentenza come speriamo anche la Procura della Repubblica. Con questo processo, che è unico nella storia italiana ed europea, abbiamo voluto restituire dignità alle 147 persone trattenute a bordo e private della loro libertà per 20 giorni”.
E Luca Casarini, fondatore della Ong, Mediterranea Saving Human, rincara la dose: “L’assoluzione di un potente non è una notizia che sorprende. Che le sofferenze procurate ad innocenti da parte di un potente, non siano considerate un reato, nemmeno. Mi sembra tutto nella norma, niente di così strano”.
“La nostra critica alle scelte di Meloni e Salvini – dice la segretaria del Pd Elly Schlein – oggi come ieri è tutta politica e non cambia di un millimetro perché è sulla politica che li batteremo. Le sentenze si rispettano sempre, a differenza di quanto fa la destra, e la nostra dura opposizione alle loro scelte continuerà”.
Nicola Fratoianni, segretario di Si e deputato di Avs attacca: “Leggo che Salvini dichiara che chi ha pensato di usare i migranti per fare politica oggi ha perso. Vorrei ricordargli sommessamente che se c’è qualcuno che ha usato i migranti per interessi politici in questi anni è lui. È sempre stato lui”.
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