CATANIA – La rivincita è arrivata, ed è una di quelle rivincite con la R maiuscola. Alessandro Marinaro, sceneggiatore etneo, insieme ad Alessandro Di Robilant, con il loro film indipendente “Mauro c’ha da fare” hanno convinto gli States senza troppe difficoltà. Un bellissimo risultato se si pensa che qui il progetto cinematografico, a costo zero, non aveva avuto sostenitori, ed anzi, erano stati in tanti a denigrare la pellicola in quanto “senza attori famosi” o “con delle scene che non funzionano”. Una storia che si ripete e che registi e sceneggiatori indipendenti conoscono bene.
Il loro progetto è frutto di un lavoro indipendente in ogni aspetto, si pensi che per la pellicola hanno contribuito tutti senza percepire un solo euro. Hanno lavorato gratis, oltre a Marinaro e Di Robilant, anche gli attori Evelyn Famà, Andrea Borrelli, Cettina Bonaffini, Massimo Leggio, Marcello Perracchio, a sposare la causa anche Carlo Ferreri per la produzione 095mm, etichetta della provincia di Catania, alcuni Comuni dell’hinterland ed alcune attività commerciali hanno persino offerto spazi e locali.
Tanti sacrifici sfociati in amare delusioni, tutto fino al New York Indipendent Film Festival. Dopo l’uscita in Italia nel 2015, infatti, la commedia brillante “Mauro c’ha da fare” è stata notata oltreoceano ed è di pochi giorni la notizia che uscirà negli USA sotto l’etichetta Adler&Associaters Entertainment che l’ha scelto proprio in occasione dell’Indipendent Film Festival.
Oltre ai sacrifici, a colpire gli imprenditori a stelle e strisce è stata sicuramente la trama. Giovani laureati in Sicilia, con passione e ambizione che però non trovano sbocco lavorativo, un argomento intenso e assolutamente attuale che ha convinto il cinema oltreoceano dando l’ennesima conferma che spesso le trame dei film nascondono più verità di quel che si crede.