Mazzette all'ombra della discarica: Leonardi a processo - Live Sicilia

Mazzette all’ombra della discarica: Leonardi a processo

Ecco come si è conclusa l'udienza preliminare frutto della maxi inchiesta della Guardia di Finanza.
SISTEMA RIFIUTI
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CATANIA – Gli imprenditori Antonello e Salvatore Leonardi sono stati rinviati a giudizio e il prossimo 11 febbraio si dovranno presentare davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania. La decisione del gup Filippo Castronuovo è arrivata sabato scorso al termine dell’udienza preliminare frutto della maxi inchiesta “Mazzetta Sicula”  condotta dalla Guardia di Finanza di Catania, che ha permesso di scoperchiare un ‘sistema’ di gestione della discarica di contrada Grotte San Giorgio (oggi sotto amministrazione giudiziaria) che avrebbe permesso di moltiplicare soldi ma a scapito dell’ambiente. Tutto sarebbe avvenuto con la ‘complicità’ dei funzionari Vincenzo Liuzzo e Salvatore Pecora (lautamente ‘stipendiati’ secondo l’accusa, ndr), che avrebbero in qualche modo “coperto” i reati ambientali durante i controlli disposti da Arpa e Libero Consorzio di Siracusa. 

Otto imputati a processo

Il giudice ha, dunque, accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Marco Bisogni e ha disposto il processo per i due fratelli Leonardi, per gli imprenditori Francesco Guercio e Nicola Guercio, per il funzionario dell’Arpa Vincenzo Liuzzo, per il consulente Giovanni Orazio Messina, per il dipendente di Sicula Marco Morabito, il “tuttofare” Giancarlo Panarello. Le società citate nel procedimento penale sono: Sicula Trasporti, Sicula Compost, Gesac, Edile Sud, Leonhouse Immobiliare ed Eta Service. 

Milioni di euro sarebbero stati assicurati da questo sistema (criminale), che avrebbe avuto – grazie all’intermediazione del dipendente Delfo Amarindo, ora pentito – anche la copertura del clan Nardo di Lentini. Non dimentichiamo i contanti trovati dai finanzieri all’interno di alcuni bidoni sepolti nei terreni dell’impianto della Sicula Trasporti. 

Un altro filone investigativo – oltre al troncone principale sui rifiuti –  ha portato al sequestro ad un imponente patrimonio immobiliare sempre riconducibile alla famiglia Leonardi. Gli imprenditori avevano negli ultimi anni “investito” nel mattone e nel calcio.

Nel corso dell’udienza, l’avvocato Carmelo Peluso ha presentato al gup istanza di scarcerazione per Antonello Leonardi, che è ancora sottoposto alla misura cautelare. Il giudice non ha ancora sciolto la riserva. 

Riti alternativi

L’udienza preliminare si è aperta con lo stralcio di quattro posizioni che saranno trattate il prossimo 16 marzo all’aula bunker di Bicocca. Il collaboratore di giustizia Delfo Amarindo e il funzionario del Libero Consorzio di Siracusa Salvatore Pecora hanno chiesto e sono stati ammessi al rito abbreviato. Invece il responsabile dell’impianto di compostaggio Pietro Francesco Nicotra e il responsabile dell’impianto di trattamento Francesco Zappalà hanno chiesto il patteggiamento (pena sospesa inferiore a due anni) con il parere favorevole del pm. 

Sono state ammesse come parti civili nel processo, il Ministero dell’Ambiente, l’Arpa, il Libero Consorzio di Siracusa (assistito dall’avvocato Isabella Altana), l’associazione Legambiente (con l’avvocato Viola Sorbello) i comuni di Lentini (rappresentato dall’avvocato Tommaso Tamburino), Carlentini e Catania. 

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