Medico aggredito a Catania, rabbia e indignazione

Medico aggredito a Catania, coro di rabbia e indignazione

Dopo il brutale attacco nella pediatria del Policlinico universitario
LA SOLIDARIETÀ
di
3 min di lettura

CATANIA – È unanime la condanna per l’ennesima, brutale, aggressione ai danni di medici. La notizia del naso rotto a un medico del reparto di Pediatria del Policlinico universitario di Catania ha suscitato reazioni di solidarietà, da un lato, ma anche la richiesta di misure per tenere al riparo i professionisti della sanità da questi episodio.

Il sindaco: una vile aggressione

Il primo a intervenire è stato il sindaco di Catania Enrico Trantino, che ha parlato di “vile aggressione a due eccellenti professionisti al servizio dei cittadini”. “Un grave attacco – ha detto Trantino – alla convivenza civile che va condannato senza riserva alcuna, tenuto conto che il teatro della violenza è stato un reparto ospedaliero per giunta riservato ai bambini”.

Il sindaco ha aggiunto di aver sentito al telefono i due medici, che conosce e apprezza da tempo, per esprimere “solidarietà e vicinanza da tutta la comunità” catanese; auspicando che i “balordi di tal fatta, autori di una vergognosa imboscata”, siano assicurati alla giustizia.

La Cgil chiede “apparecchi per chiedere aiuto”

Carmelo De Caudo e Concetta La Rosa, segretari della Cgil e della Fp Cgil di Catania, definiscono “selvaggia” l’aggressione. “Prova ancora una volta che il personale sanitario è il bersaglio troppo facile di un pericoloso clima di violenza”, affermano, esprimendo solidarietà ai medici.

“In più occasioni, anche come sindacato di categoria dei medici e di tutti i lavoratori della sanità – aggiungono De Caudo e La Rosa – abbiamo chiesto attenzione, ottenendo anche l’attivazione di un apposito tavolo in Prefettura. Gli operatori devono trovarsi in condizione di essere maggiormente protetti, potendo magari usufruire di apparecchi elettronici per chiamate di aiuto”.

La Cisl chiede un nuovo tavolo in Prefettura

Cisl, Cisl Medici e Cisl Fp di Catania in una nota “deprecano l’ennesimo vile atto di violenza contro gli operatori della sanità catanese”. Chiedono che “la Prefettura riconvochi il tavolo di confronto avviato lo scorso mese di ottobre, perché siano verificate quante e quali delle azioni promesse i direttori generali delle aziende ospedaliere hanno messo in atto”.

Auspicano che “anche in quest’ultimo episodio, il direttore generale del Policlinico-San Marco si costituisca parte civile nei confronti di chi ha aggredito i due medici”. Ricordano la campagna contro le aggressioni del 2024 e le richieste di più protezione per i medici.

“L’esigenza di avere una protezione, come avviene in tutti gli altri campi, con un ruolo diverso per le guardie giurate, un raccordo migliore con la polizia – proseguono -. Abbiamo chiesto che vengano modificati i documenti di valutazione del rischio così da adeguarli rispetto alle direttive ministeriali e regionali, accompagnati anche da una diversa distribuzione della rete della medicina del territorio”.

L’Mpa: aumentare il personale di sicurezza

Sull’episodio è intervenuta anche la coordinatrice Mpa di Catania, Pina Albergina. L’aggressione, scrive, “consumatasi alla presenza di pazienti e colleghi evidenzia ancora una volta l’urgenza di affrontare il problema della sicurezza del personale medico e degli operatori sanitari tutti”.

“E’ intollerabile ed ingiustificabile che chi è dedito, con passione e sacrificio, alla salute pubblica e a salvare le vite, operando a volte con risorse limitate, debba rischiare – prosegue – o temere di rischiare quotidianamente la propria solo perché svolge il proprio dovere professionale”.

La coordinatrice ricorda le centinaia di casi, che ricordano di “investire sempre più sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, anche con un potenziamento ove occorra del personale di sicurezza H24 in tutti i presidi ospedalieri”. Ma d’altro canto “deve essere un monito per la collettività”.

“Come coordinamento Mpa Catania – conclude – esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti dei medici vittime dell’aggressione”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI