PALERMO – Un anno e sette mesi di carcere, senza sospensione condizionale della pena. L’imputato, Ignazio Albanese, 59 anni, è stato condannato dal giudice Sandro Potestio del Tribunale di Termini Imerese per minacce e lesioni ai danni di un medico e del padre.
L’episodio avvenne il 26 febbraio 2020 alla guardia medica di Polizzi Generosa, nel Palermitano. La giovane dottoressa, E.C., fu minacciata e insultata dal marito di una paziente, prima al telefono e poi in ambulatorio. Ad aiutarla era intervenuto il padre, presente nella saletta di riposo dell’ambulatorio per garantire alla figlia tranquillità. Albanese lo avrebbe spinto e fatto cadere. Risultato: due costole fratturate.
L’imputato aveva chiesto nel corso delle indagini preliminari la messa alla prova. Una richiesta respinta. Poi denunciò la dottoressa per omissione di atti d’ufficio, ma l’inchiesta è stata archiviata.
Secondo la ricostruzione della donna, l’aggressore aveva chiamato in ambulatorio chiedendole una visita domiciliare per la moglie. Dalle prime domande i sintomi, solo brividi e niente febbre, non avevano destato preoccupazione.

Erano i giorni in cui il Covid si stava diffondendo. Era previsto un triage telefonico imposto dal ministero per una diagnosi che scongiurasse un eventuale contagio. Per calmarlo il medico avrebbe invitato Albanese ad andare in ambulatorio con la moglie. Ed invece si presentò da solo.

L’imputato dovrà risarcire le parti civili: il medico, assistito dall’avvocato Corrado Nicolaci, il padre dall’avvocato Daniel Russo e l’ordine dei medici di Palermo costituito tramite l’avvocato Mauro Torti.

