Accoglienza, Polizzi Generosa adotta una famiglia di rifugiati afghani - Live Sicilia

Accoglienza, Polizzi Generosa adotta una famiglia di rifugiati afghani

Nel borgo madonita una coppia di coniugi e tre figli hanno trovato una casa
PROVINCIA DI PALERMO
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POLIZZI GENEROSA (PALERMO) – Una nuova vita. Per un nucleo familiare composto da cinque persone provenienti dall’Afghanistan. Ieri il borgo madonita di Polizzi Generosa ha accolto una mamma, un papà e i loro tre figli, fuggiti dal loro paese. A Polizzi hanno trovato una casa e un’intera popolazione pronta a fare di tutto per farli stare bene. Il progetto, nato oltre un anno fa, è organizzato attraverso il sistema di accoglienza e integrazione finanziato del Ministero dell’Interno al comune di Polizzi Generosa di cui l’associazione Nuove Frontiere è il soggetto attuatore. Un progetto che prevede l’arrivo di altri rifugiati. Circa una ventina.

Presso la chiesa Madre, l’intera comunità di Polizzi ha voluto dare il benvenuto a questa nuova famiglia, visibilmente emozionata e farli sentire meno soli. Ma, soprattutto, far sapere loro che a Polizzi troveranno sempre disponibilità da parte di tutti. “Una prova importante per noi – dice il sindaco di Polizzi Generosa Gandolfo Librizzi – Accogliamo i primi richiedenti asilo che lo Stato ci ha assegnato. Questa famiglia è arrivata da noi attraverso un corridoio umanitario dall’Afghanistan con un volo militare. Il progetto nasce all’interno del bando che il Governo ha emanato durante l’emergenza Ucraina. I posti a disposizione erano mille e noi non eravamo rientrati. Poi, con l’emergenza afgana, il progetto è stato ampliato e siamo rientrati in graduatoria. Ma questa iniziativa era una cosa che pensavamo da tempo. Quando si pensa all’emigrazione si pensa solo agli sbarchi; in realtà c’è l’altra parte dell’accoglienza che riguarda i richiedenti asilo o i profughi che hanno già lo status di rifugiati che poi vengono accolti nelle comunità locali”.

“Una grande sfida per Polizzi, una sfida accettata, che è quella della solidarietà – dice l’assessore comunale Giovanna Curatolo – Il comune dimostra la sua generosità, una caratteristica innata dei polizzani. Oggi il nostro borgo diventa comune accogliente, per uno scopo nobile. Sono certa che tutto questo comporterà una crescita sociale e culturale”.

“Avevamo parlato con il sindaco Librizzi di poter fare un progetto simile – dice Giovanni Maiolo, vicepresidente di Recosol -Rete Comunità Solidali – Poi è iniziata l’emergenza Ucraina e poco dopo anche quella afgana, quindi, c’è stata la possibilità di far partecipare il Comune ad un bando del ministero dell’Interno. I piccoli borghi si prestano meglio all’accoglienza perché, a differenza delle grandi città, si avverte meglio il senso di comunità, sono più facili le relazioni interpersonali, soprattutto se l’accoglienza fatta è un’accoglienza diffusa; quindi non tante persone accorpate in grandi strutture che rischiano di diventare dei ghetti, ma come si fa qui nel borgo madonita, con delle case affittate nel centro storico del paese, per cui le persone vivono normalmente la quotidianità, il figlio del vicino gioca con il figlio del migrante che è arrivato; in questo modo si creano delle relazioni che facilitano tutto quanto”.


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