CATANIA – Chi ha vinto veramente le primarie del Pd? La domanda potrebbe apparire superflua perchè ormai è cosa nota la schiacciante vittoria di Matteo Renzi che ha quasi doppiato il suo diretto avversario, Gianni Cuperlo. Ma lo diventa meno se il quesito è posto in riferimento a chi ha appoggiato chi proprio alle primarie. Come ad esempio nel Megafono, il movimento del presidente Rosario Crocetta che, almeno su Catania, ha visto affrontarsi due schieramenti “avversi” nella scelta del candidato da appoggiare. Da un lato, infatti, c’era il coordinatore provinciale Giuseppe Caudo, che non ha fatto mistero del suo sostegno a Gianni Cuperlo, candidato appoggiato anche dalla Cgil e dall’area berrettiana del partito, e dall’altro, il vicesindaco di Catania Marco Consoli che, come spiegato dettagliatamente anche a LivesiciliaCatania, ha preferito optare per il sindaco di Firenze, allineandosi in questo con il sindaco di Catania, Enzo Bianco.
Una “divergenza” che, per quanto abbia scatenato alcune fantasie mediatiche, è stata sempre catalogata come “esercizio di democrazia”, come spiegato dal deputato regionale Antonio Malafarina. Ma che potrebbe, e sono in molti a crederlo, trasformarsi in una crepa vera e propria, se non in una rottura. La vittoria di Matteo Renzi alla segreteria del Pd, infatti, potrebbe rafforzare i “renziani” del Megafono, dando loro nuova linfa, e togliere influenza ai “cuperliani”, anche se i risultati cittadini per l’esponente triestino sono stati accolti come positivi. “Siamo soddisfatti del risultato ottenuto, alle falde dell’Etna – commenta Caudo – Cuperlo ha infatti avuto il 10% in più rispetto al dato nazionale nell’ambito delle primarie del Partito democratico. Inutile nascondere quanto a Catania la sfida fosse più difficile delle altre grandi città siciliane – prosegue – il risultato ci dice che abbiamo sfiorato la cifra dei 3000 voti nella città metropolitana, risultato che considerata la differente propensione al voto conferma un radicamento e la vicinanza dei tanti amici vicini al cambiamento che il Presidente Crocetta sta imponendo in Sicilia”.
Ma la vera soddisfazione è quella espressa dal vicesindaco Consoli, che ha mobilitato tanti tra giovani e amministratori che nei due colleggi, compreso quello nel Calatino, sono stati presenti nel gazebo e tra la gente a sostegno della mozione Renzi, sia da parte del coordinatore Caudo che ha evidenziato come, per quanto non sia bastato a dargli la vittoria, anche il risultato di Cuperlo è positivo. “Sono soddisfatto della vittoria del grande mattatore Renzi – afferma un Consoli visibilmente caricato dall’esito del voto. Da troppo tempo non vedevo tutto questo entusiasmo tra la gente.Tutti noi che gli siamo stati vicini in questa importante corsa – aggiunge – avremo un grande onere che è quello di non tradire la fiducia di chi ha creduto nel cambiamento e nell’ultima grande occasione di riscatto per il nostro paese. Renzi, ricordiamolo, è stato votato non solo dai tesserati del PD, ma tanti cittadini non schierati politicamente ma attenti al futuro delle nuove generazioni.”
Consoli ribadisce come l’esito delle primarie democratiche non avrà certo alcuna influenza sul movimento del presidente Crocetta, “altra cosa rispetto al Pd”, sottolinea il vicesindaco, ma è difficile non prevedere contraccolpi interni. “Ho detto prima del voto delle primarie del PD e lo ribadisco ora, l’esito di queste primarie non condizionerà le scelte sull’organizzazione del Megafono a Catania e nella sua Provincia – ribadisce Consoli. Non posso nascondere però la grande voglia che si registra tra i militanti e i dirigenti locali di riprendere in mano il Megafono, ripartendo dalla sua riorganizzazione sul territorio. L’obiettivo è quello di far diventare il movimento forte e autonomo e quindi interlocutore credibile non solo del PD ma di tutti quei partiti e movimenti con cui ci sarà affinità progettuale”.
Un’affermazione che sa tanto di dichiarazione di intenti.