Melilli e l'imbarazzo di Crocetta |Rifiuti da Palermo a Catania - Live Sicilia

Melilli e l’imbarazzo di Crocetta |Rifiuti da Palermo a Catania

Scontro tra l'assessore Contrafatto e il dirigente Pirillo. Palazzo delle Aquile dice no.

Terremoto dopo l'inchiesta
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PALERMO – Dopo il terremoto dell’inchiesta di Catania sui rifiuti, sale al massimo la tensione tra l’assessore al ramo Vania Contrafatto e il dirigente Maurizio Pirillo. I due, in rotta da tempo, sono ormai ai ferri cortissimi e secondo ricostruzioni di stampa apparse sui quotidiani Contrafatto avrebbe chiesto a Crocetta di rimuovere il dirigente.

L’imbarazzo di Crocetta

Per Crocetta, intanto, ricostruisce un altro quotidiano, c’è l’imbarazzo relativo al sito di Melilli, gestito dalla Cisma della famiglia Paratore, con padre e figlio adesso agli arresti a seguito dell’inchiesta catanese. A Melilli, infatti, ricostruisce Repubblica, era finita in deroga a tutte le autorizzazioni ambientali, la spazzatura dei siciliani, grazie a un’ordinanza speciale firmata dallo stesso Crocetta nello scorso mese di luglio, nel pieno dell’emergenza rifiuti. Un provvedimento assunto in fretta e furia con solo tre giorni di istruttoria. Oggi il governatore spiega che il provvedimento è stato dettato dall’emergenza e che “nessuno era a conoscenza di indagini a carico dei soci”.

Rifiuti tutti a Catania

Crocetta ha firmato un’ordinanza con la quale si stabilisce di conferire 300 tonnellate di spazzatura dall’impianto palermitano di Bellolampo alla discarica di Motta Sant’Anastasia a Catania. Ne ha dato notizia la Fit Cisl che lancia l’allarme sui costi che adesso lieviteranno per la società Rap che si occupa della raccolta dei rifiuti nel capoluogo siciliano. “La Regione mette a rischio l’equilibrio economico finanziario dell’azienda di igiene ambientale del capoluogo siciliano – dice Dionisio Giordano della Fit Cisl – l’amministrazione comunale non ha colto le ripetute sollecitazione del sindacato sulla necessità di una strategia sulla dotazione impiantististica a Bellolampo e la Rap deve completare la predisposizione dei progetti per la nuova vasca”. “Lo avevamo annunciato già nel dicembre 2015, quando le ordinanze regionali imposero alla Rap di ricevere presso la discarica di Bellolampo i rifiuti di circa 40 comuni della provincia, che il rischio di saturazione anticipata della discarica di Palermo avrebbe avuto ricadute – prosegue – economico-finanziarie sulla Rap con conseguenze sulla tenuta dei conti dell’ azienda di piazzetta Cairoli, paghi il governo Crocetta la mancata infrastrutturazione della Sicilia in tema di rifiuti e non i lavoratori”.

I rifiuti del Siracusano, invece, dopo l’inchiesta della procura di Catania su Melilli, vanno a Lentini, nella discarica della Sicula Trasporti. Il Giornale di Sicilia ricostruisce lo scontro tra Contrafatto e Pirillo, su cui ieri Crocetta, incontrando l’assessore, ha cercato di mettere una pezza. (Sa.T.)

*Aggiornamento ore 14.36
Dopo aver appreso dalla stampa di un provvedimento del governo regionale secondo cui la Rap dovrebbe provvedere al trasporto di 300 tonnellate giornaliere di rifiuto da Bellolampo a Motta Sant’Anastasia, l’amministrazione comunale di Palermo ha chiesto un urgente incontro con il dipartimento regionale. Nel corso dell’incontro con il dirigente Maurizio Pirillo, cui ha partecipato in rappresentanza del sindaco l’assessore Sergio Marino insieme con il presidente della Rap Roberto Dolce, è stata ribadita la totale contrarietà dell’Amministrazione al provvedimento, “che – afferma Orlando – avrebbe ricadute gravissime sui costi aziendali per la RAP e quindi sulla qualità del servizio che l’azienda offre ai cittadini di Palermo”. A seguito dell’incontro, da parte del governo regionale è stata assunto l’impegno a rivedere il provvedimento “anche perché non si può caricare sui cittadini di Palermo – prosegue Orlando – il peso di problemi dovuti ad una complessa situazione regionale, che proprio la Rap e il Comune di Palermo hanno invece contribuito ad allegerire, offrendo la possibilità di conferimento a Bellolampo a decine di comuni del comprensorio”.

“La gestione dei rifiuti in Sicilia è nel caos più totale e alla fine si tradurrà in tasse più salate per i cittadini per via dei lunghi e costosi trasferimenti di immondizia che avranno, tra l’altro, un impatto devastante sull’ambiente. Insomma un vero capolavoro. Anche con il massimo impegno non si sarebbe riusciti a fare peggio e a pagare è sempre la Sicilia”. Commentano così, il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, e Piero Caleca della Uil Trasporti, il decreto che cambia tutto nello smaltimento dei rifiuti.


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